Il 25/07/2011 15:23, Aanselm ha scritto:
> E' opinabile che "una scelta, come tutte le scelte e' opinabile"?
> Se e' opinabile il tuo discorso e' un'opinione e nulla piu'.
> Se non e' opinabile si autocontraddice perche' indica scelte non
> opinabili. Ma dubito che possa essere chiaro un discorso che riflette su
> se stesso, se non sono chiari i termini della filosofia del linguaggio.
un patetico pretesto per etichettare arbitrariamente non validi gli
argomenti che non si accordano alla tua ristretta visione della
realt�? :-)
ma � la stessa pretesa di universalit� della filosofia del linguaggio
ad essere ridicola visto che nella realt� esistono etnie con linguaggi
in cui la numerazione � limitata a: uno, due, molti, o in cui ci sono
solo due colori: chiaro e scuro, o in cui ci si riferisce al passato
come qualcosa che � davanti e al futuro come qualcosa che � dietro, ecc.
gli assoluti della tua cara filosofia sono solo pie illusioni
ma voglio evitare di portare all'infinito questo thread sempre pi� off
topic
secondo la tua filosofia del linguaggio:
"non esistono certezze assolute" � auto-contraddittorio
bene
quello che importa � - come ho gi� scritto in un altro post - che
nella realt�, per motivi tangibili, dimostrati pi� e pi� volte,
riscontrati da chiunque si cimenta con la scienza, le nostre capacit�
percettive, cognitive e gli strumenti di cui disponiamo sono dei
limiti indiscutibili che ci permettono solo di approssimare sempre di
pi� (e a volte con deviazioni dal percorso di comprensione) la realt�
(o la natura per chi preferisce tale termine)
per esempio:
"The constants, which range from relatively famous (the speed of
light) to the fairly obscure (Wien frequency displacement law
constant) are adjusted every four years in response to the latest
scientific measurements and advances."
<
http://www.physorg.com/news/2011-07-constants-changin-nist-latest-adjustments.html>
se la realt� � in contraddizione con la filosofia del linguaggio
allora � la filosofia del linguaggio ad essere sbagliata
> certo modo e non in un altro. Nella tua ultima frase c'e' un contenuto
> semantico ma anche una pretesa di far valere tale contenuto contro delle
> obiezioni, ovvero implicitamente sei disposto ad impegnarti e a far valere
> come valida la tua frase. Tale impegno l'hai sottoscritto
> inconsapevolmente per il solo fatto che accetti di usare il linguaggio e
> di partecipare ad un dialogo.
in ogni frase c'� un contenuto semantico
dato che espongo il mio punto di vista � ovvio che c'� la pretesa di
farlo valere contro le obiezioni
e allora?
> per il caso del linguaggio, che non e' un corpo fisico,
> non e' cosi', e non e' banale capire come funziona.
funziona come pare a te? O funziona in modo che gli altri che seguono
il newsgroup il pi� delle volte capiscono quello che intendo
(nonostante spesso sia piuttosto eccentrico e a volte un po' criptico)?
> Non e' semplice accorgersi delle contraddizioni pragmatiche
a noi interessano solo le contraddizioni sostanziali perch� puoi
inventarti un'infinit� di sistemi arbitrari che ti permettono di
trovare altrettanti statement formalmente contraddittori
> Come in una teoria assiomatica coerente
> non si puo' dimostrare la negazione di un assioma
> cosi' non e' possibile confutare i presupposti del linguaggio.
il linguaggio non � fatto da assiomi, � solo un adattamento biologico
con le migrazioni degli umani dall'africa nel corso degli ultimi
100.000 anni (circa) la successiva ibridazione con altri ominidi
(neandertal, denavisova, ecc.) e la dispersione ci sono state oltre
che derive genetiche derive culturali e in molti casi il linguaggio ha
assunto peculiarit� che rendono il tuo castello di assiomi resistente
come un castello di sabbia sotto le onde
quello che � paradossale, contraddittorio, assurdo, osceno, mostruoso
per te, pu� assumere un significato completamente differente presso
altre culture
> Uno dei presupposti del linguaggio e' che esiste la verita'
> perche' senza di essa nulla ha senso, ecc.
esiste il fenomeno fisico, la verit� esiste solo in funzione della
percezione del fenomeno ed � comunque soggettiva per i limiti
percettivi e cognitivi dell'osservatore (e probabilmente i fisici
avrebbero anche da fare qualche osservazione in proposito
relativamente alla meccanica quantistica)
>> lo scopo del linguaggio � comunicare
>
> no,
> questo e' lo scopo superficiale
il linguaggio � solo un mezzo, sonoro, gestuale, chimico, cromatico di
comunicazione primariamente intraspecifica e spesso anche
interspecifica (nel senso di specie biologiche)
l'unica cosa che conta � che sia in grado di svolgere tale compito
>> non si tratta di esempi empirici, ma di spiegare perch� secondo le mio
>> conoscenze gli apriorismi sono un'illusione
>
> Appunto,
> questa tua ultima frase e' un esempio di spiegazione apriorica
> dato che non la puoi dimostrare empiricamente.
e tu puoi dimostrare empiricamente che la mia frase sia un esempio di
spiegazione apriorica?
ci sono un'infinit� di osservazioni antropologiche, di psicologia
sperimentale e biologiche che non solo ignori, ma di cui evidentemente
rifiuti di prendere in considerazione neppure l'esistenza...
a questo punto ritengo inutile continuare qualsiasi discussione
preferisco impiegare il mio tempo in modo pi� produttivo che discutere
del sesso degli angeli
--
bye
!(!1|1)
Received on Wed Jul 27 2011 - 21:48:38 CEST