>sempre state) basse. Ma nel 2004 dobbiamo ancora rifiutarci di ragionare
>sulla scala almeno europea per il mercato del lavoro ?
>
Beh, anche se ovviamente ciascuno fa le proprie scelte esistenziali,
entrare nel mercato del lavoro non � l'unico tipo di vincolo che una
persona ha nella vita.
Al di l� del fatto che un minimo di adattamento � necessario, non
siamo merci che possono essere piazzate su scala europea. C'� chi
decide che la propria vita pu� essere vissuta ovunque e chi, per
vincoli di varia natura o per inclinazione, decide di no.
>> Voi consigliereste a un ipotetico vostro figlio 18enne di fare fisica?
>
>La motivazione e' importante perche' non si tratta di un corso di Laurea
>particolarmente facile.
>
Concordo appieno-
>ricerca pubblica o privata in molti campi scientifici e tecnologici,
>oppure riciclare la formazione di base in altre figure professionali in
>ambienti in cui la preparazione di base del fisico sia apprezzata.
Queste sono cose teoricamente vere, che vengono molto spesso dette
agli studenti universitari e che li gasano anche un po'... ma ... la
ricerca privata italiana � una cosa che non assorbe molto (siamo
onesti, non c'� una gran ricerca privata in italia o perlomeno molto
eno che in altri paesi) e i cosiddetti settori che apprezzano le
capacit� di un fisico per l 'amor del cielo, esistono, ma non sempre
sono cos� entusiasmanti. poi � chiaro che � una questione di scelte:
uno pi� paletti mette pi� corre il rischio di doverne abbattere
qualcuno.
Voglio essere onesto: fino a qualche mese fa sottoscrivevo ogni
singola parola della frase sopra, poi mi stanno venendo dei dubbi.
Mi sono iniziati a sorgere quando un mio professore, anche lui cantore
del "i fisici possono fare tanti mestieri e sono apprezzati", davanti
alla domanda "senta, io vorrei fare altro perch� la ricerca non mi
soddisfa", mi ha prospettato la carriera dell'informatico o
dell'insegnante liceale. Ovviamente due mestieri rispettabili, ma un
pochino troppo scontati quando per tanto tempo ti senti dire che in
tanti settori cercano fisici. Non seppe prospettarmi altro, mi disse
"sai io ho sempre vissuto nel mondo accademico, non conosco altro".
>
>Comunque scinderei la scelta universitaria dal problema del collocamento
>nel mondo del lavoro: anche le facolta' che possono documentare le
>migliori connessioni col mondo del lavoro non possono garantire un
>collocamento rapido a *tutti* i propri iscritti. Meglio essere nel "top
>5%" per aver assecondato le proprie inclinazioni che nel "bottom 50%"
>per aver fatto scelte sbagliate.
>
Su questo sono assolutamente d'accordo. Se uno deve studiare
all'universit�, meglio che scelga qualcosa che ama piuttosto che il
contrario
>Una statistica (a livello europeo) del novembre 2001, fatta su 216
>laureati in fisica tra il 1982 e il 2001, dava un 52% di persone con
>impiego attinente la laurea, un 20% con impiego non attinente la laurea,
> un 22% di persone che proseguivano gli studi (evidentemente la parte
>piu'recente del campione), un 1.3% tra "in cerca di primo impiego" e
>"disoccupati con precedenti impieghi" e il restante 4.7 % in un non
>meglio specificato stato "altro".
Il mio rammarico � che i fisici davvero avrebbero delle potenzialit�
grandi da esprimere in questa societ�, ma non sono apprezzati
abbastanza nel mondo del lavoro, proprio per carenze e arretratezze
della nostra societ�.
Saluti
Received on Wed Sep 29 2004 - 17:49:37 CEST
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