Re: scienza e fenomeni paranormali: sacro e profano.

From: Paolo Avogadro <paolo_avogadro_at_libero.it>
Date: Sat, 25 Sep 2004 10:17:28 GMT

Ciao

Direi che perlomeno c'� dell'incomprensione tra le nostre posizioni.

> Senti Paolo, chiudiamo il thread che se no non se ne esce piu'.

Qui concordo.

>
>
> Il tuo precedente post era un tentativo di rovesciare l'onere della prova
> sull'interlocutore. Che tu trovi scorretto il mio evidenziare questo, pare
> _estremamente_ scorretto a me.

Qui non concordo. Tu hai detto: "io non ho fede"(non solo fede religiosa su cui
non avrei avuto alcunch� da chiedere, ma qualsiasi tipo di fede), io ti ho fatto
delle domande su ci�.

Riepilogo:
La tua affermazione "io non ho fede" mi lascia perprlesso.
1)-E' necessaria una definizione di scienza e fede per fare questa tua
affermazione? (se s� quale definizione hai utilizzato?)
2)-Quale criterio di scientificit� hai utilizzato per l'affermazione "io non ho
fede"?

Come noterai non sono richieste di dimostrazione, ti ho solo chiesto cosa hai
gi� fatto (o dovresti aver fatto perch� il tuo asserto non sia falso).

>
> Poi, se sono stato impreciso e apparentemente incoerente (onestamente non mi
> sembra, ma puo' certo essere), ti chiedo scusa, ma dopo settimane di
> discussioni tutto sommato ripetitive e inconcludenti (come giustamente Elio
> continua a sottolineare), non ho voglia di ricominciare da capo.

Di nulla, spero che una mia eventuale non chiarezza non sia stata causa di ci�.


> Peraltro, la tua esposizione finale era anche interessante. Magari tra
> qualche settimana mi riviene voglia di proseguire.

Sar� un piacere! (in particolare se vorrai rispondere alle 2 domande sopra
poste).

Una nota non necessariamente attinente col discorso tra Hypermars e me ma su
scienza e fede in generale.

Qualche anno fa ho assistito ad una conferenza in cui partecipava come oratore
Andrei Linde (considerato uno dei padri della teoria inflazionaria).
Durante le sue lezioni ha presentato i risultati delle sue teorie.
Le costanti della fisica di questo universo permettono la vita e taluni si
domandano perch� questo sia possibile. Nel modello di Linde in cui vi � un
multi-universo il nostro universo � solo uno dei tanti(in cui le costanti sono
differenti), cos� la particolarit� dal nostro svanisce (mi scuso per eventuali
eccessive semplificazioni e rimando agli scritti di Linde stesso per una
corretta comprensione del suo pensiero).

Alla fine della lezione Linde ha per� ammesso che questa idea spostava solo il
problema (ovvero si passava da un universo in cui era possibile la vita a un
multiverso in cui era possibile la vita) non lo risolveva.

Un altro dei problemi � chiaramente la scientificit� di tale teoria;
non esistono particolari prove o criteri di falsificabilit� di affermazioni del
genere (ne se ne scorgono all'orizzonte), conscio di questo, Linde ha paragonato
se stesso ad un musicista e la sua opera ad una sinfonia dicendo che finch� non
avesse trovato una teoria pi� bella non avrebbe avuto motivo di di considerare
la sua inferiore,ed avrebbe continuato a "suonarla".

Trovo questa posizione curiosa ed interessante.
Ciao
   Paolo

P.S.:
Osservazione sui congressi:
-Ho visto stimati ordinari di fisica, in prima fila, reclinare il capo dopo non
pi� di 15 minuti dall'inizio della lezione.
-Ho visto seri studenti universitari controllare se, eventualmente, qualche
osservazione sulla lezione in corso fosse scritta all'interno delle proprie
palpebre.
-Per un certo tempo non ho visto nulla...
-Ho visto scienziati di fama internazionale trovare una posizione di equilibrio
con la testa appoggiata ad una colonna e le mani intrecciate sul ventre ben
fornito, mentre meditavano profondamente sulla lezione in corso.
In nessun caso ho sentito russare.
Morale della favola: forse lo studio della fisica � un rimedio per i rumori
notturni.
Received on Sat Sep 25 2004 - 12:17:28 CEST

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