Re: Neutroni

From: Tetist <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Mon, 27 Sep 2004 17:24:38 +0000 (UTC)

"Hypermars" <hypermars_at_despammed.com> wrote in message
news:cj4rr2$juk$1_at_newsreader.mailgate.org

>
> "Tetis" <gianmarco100_at_inwind.it> wrote in message
> news:59de0ad0507552ef284b9f33978ebbc7_43062_at_mygate.mailgate.org...
>
> > In effetti pensavo a scattering elastico da parte di superfici,
> > e' difficile ottenere adsorbimento di un gas nobile, difficile
> > pur se non impossibile?
>
> In alternativa, ieri vagando con la fantasia, ripensavo allo scattering da
> parte di standing light waves, ovvero i reticoli di diffrazioni creati col
> laser (il tutto deriva dal Kapitza-Dirac). Non sarebbe male provarci
> seriamente, un giorno.

In tal caso probabilmente viste le lunghezze d'onda e' piu'
conveniente usare direttamente i piani reticolari di un
cristallo. Solo che visto che gli atomi van piu' lenti
della luce gli effetti di localizzazione e di interazione
con i modi vibrazionali diventano piu' drammatici da
valutare. Visto che questo si sa suppongo esistano vari
tentativi.

> > Mentre certo per le strutture interne
> > nulla di meglio dei neutroni e degli X.
>
> Ahi ahi, qui andiamo in netto disaccordo...io direi "nulla di meglio degli
> elettroni"! ;-)
> (sono microscopista elettronico, permettimi un po' di campanilismo...)

Dipende certamente da quello che vuoi andare a
vedere. Per le densita' di carica hai ragione
per forza di cose, i neutroni si accorgono solo
dei nuclei sbattendoci contro, e molto poco delle
densita' di carica. Gli X picchiano troppo duro
per permettere di vedere direttamente la densita'
elettronica, pero' esistono i metodi di ricostruzione
indiretta. Per studiare una proteina la spettroscopia
UV quella neutronica e quella X sono fra le piu' usate,
che io sappia. Mentre l'importanza della risonanza magnetica
e' data dalla grande selettivita' che permette di raggiungere
ed importante nello studio delle funzionalita'.

> > La questione non e'
> > fuor di possibilita' perche' c'e' una teoria di campo medio
> > per i condensati che e' una teoria conforme.
>
> Sorboli, questa tua sfilza di post e considerazioni mi ha dato una bella
> scossa di umilta', ricordandomi quanto sono ignorante. Ad esempio, posso
> confessarti che non capisco assolutamente quale sia la relazione tra
> l'esistenza di una teoria conforme di campo medio, e la possibile stabilita'
> della struttura ipotizzata?

ohi qui mi metti in difficolta'. Primo l'ignoranza e'
la nota dominante del mondo scientifico ultra specializzato
in cui viviamo, ed io ne spartisco una quota certo non inferiorie
di quella a cui partecipi tu, secondo non intendevo mettere in
relazione la stabilita' della struttura con la teoria conforme
di campo medio. Il nesso semmai era fra una metrica che obbedisce
ad equazioni alla Einstein, e da' luogo ad un orizzonte degli
eventi ed una teoria conforme. Pero' avevo parlato trascinato
dalla tua provocazione e questa risposta era piu' una
provocazione. Pensadoci piu' tranquillamente sospetto che le
equazioni conformi per i condensati potrebbero riguardare
tutt'altro genere di quantita' rispetto a quelle che ha in
mente il tipo in questione.

> > Aiuuut, e che ora ha dislocazione di carica?
>
> Innanzitutto, non pensavo assolutamente al dipolo elettrico associato al
> singolo elettrone, o al positrone. Secondo, si, sostanzialmente la domanda
> era "si puo' rendere il positronio stabile per piu' di 10^-10 secondi"?
> Inoltre, si, sottintendevo che qualche campo magnetico o elettrico
> polarizzante fosse necessario, ma no, non ero arrivato a ipotizzare un
> condensato come elemento stabilizzante. In ogni caso, sono speculazioni un
> po' troppo forzate.

Dunque la risposta e' certamente si, pero' e' difficile
stabilire una serie di punti. Qual'e' la separazione di
energia fra il fondamentale ed i livelli eccitati?
Io non e' ho idea mentre ho la certezza che la valutazione
e' di una difficolta' immane.

Secondo: siccome i livelli eccitati possono essere
combinati opportunamente con il fondamentale in modo
da dar luogo ad una dislocazione di carica occorre
utilizzare le equazioni per l'interazione di un sistema
a due livelli con un campo variabile per trovare il
modo ottimale di popolare il livello piu' stabile.
Allora in relazione con il primo punto c'e' la difficolta'
che se il terzo livello non e' troppo lontano dal
secondo il ripopolamento potrebbe essere difficile
da calcolare usando la tecnica di Rabi.

Ripensando al condensato invece un motivo per cui potrebbe essere
piu' stabile l'ho trovato ed e' che i fotoni liberati
in un condensato dall'annichilazione elettrone positrone
potrebbero poi dar luogo alla formazione di nuove coppie
incontrando altri fotoni che vengono da altre annichilazioni.
Si formerebbe una dinamica molto densa ed una fluttuazione
termodimamica intorno ad un valor medio. Pero' forse mi stai
trascinando lontano dai miei interessi primari. O forse no,
fammi pensare un momento a cosa potrebbe tornare utile
civilmente parlando avere un condensato di positronio. Se oltre
che l'accumulazione uno riuscisse a controllare anche il rilascio
della componente positiva potrebbe essere utilizzato come
serbatoio di positroni. Questi poi potrebbero essere utilizzati
per impianti di positron electron tomography senza la necessita'
di un accelaratore per produrli, pero' temo che trasportare un
oggetto sarrebbe pericoloso come portare
una bottiglia di nitroglicerina. Un altro scopo potrebbe essere
quello di accumulare energia. Con il solito problema e' piu'
facile che salti piuttosto che rilasci lentamente.

Una scolaresca ha preparato questa bellissima pagina
sull'argomento della produzione di positroni e la misura
del loro tempo di vita e la storia del Max Planck institut:

http://ionix.mpi-stuttgart.mpg.de/pers/wieland/mpi-ital/mpi-ital.html

> Bye
> Hyper




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