Re: scienza e fenomeni paranormali: sacro e profano.

From: Giacomo Ciani <giacomo.levaquestomalasciaunpunto.ciani_at_inwind.it>
Date: Wed, 15 Sep 2004 18:17:06 +0200

> Non voglio entrare nel merito della discussione scienza/religione,
> perch� secondo me � una discussione che difficilmente pu� portare a
> risultati apprezzabili: alla fine ognuno continua a pensarla a modo
> suo. Si tratta di questioni troppo intime e radicate nell'animo di
> chiunque perch� possano in qualche modo essere mutate da una
> discussione.

Hai ragione, anche se ci tengo a sottolineare che il mio interesse per
quella discussione � incetrato non sulle motivazioni che possono
spiengere chicchessai ad essere credente o ateo, n� sul senso che questo
pu� avere, bens� sul fatto che si sia afferamta un'incompatibilit� di
fondo (nella quale io non credo) tra l'essere credente e l'essere un
buono scenziato.

> Secondo me � *troppo* riduttivo. Non credo che nessun fisico al mondo
> si accontenterebbe di questa visione a *scatola nera* in cui si
> infila qualche dato e si ottengono i risultati senza preoccuparsi di
> capire come questi vengano prodotti, ma concentrandosi solo
> sull'esattezza di questi.

Beh, visto cos� � troppo riduttivo anche per me: il modello ha il suo
significato, la sua utilit�, la sua relazione con tutti gli altri
modelli e, eprch� no, acnhe il suo fascino: altrimenti si andrebbe
avanti a forza di fit polinomiali invece di cercare l'unificazione delle
forze...

> Basti il solo esempio del Modello Standard e della QED che, sebbene
> fornisca risultati e previsioni spaventosamente precisi, ancora non �
> considerato soddisfacente perch� dipendente da troppi parametri
> arbitrari la cui origine non � chiara.
> La fisica ha come scopo quello di *descrivere* la realt�.

Nella definizione di realt� sta secondo me la questione che non sono
risucito a spiegare, o che ci divide. Se ci aggiungi "cos� come ci
appare", son d'accordo...

> Il fatto
> che possa produrre risultati verificabili � lo strumento che si
> utilizza per verificare la veridicit� della descrizione, non il fine
> della fisica stessa.

Uhm... non commento perch� rischio di fraintenedere...

>> - la realt� "oggettiva", se ne esiste una, pu� essere vicina e
>> lontana dal modello che la scienza ha creato per descrivela _in
>> alcuni suoi aspetti_, ma alla scienza stessa questo non deve
>> interessare: finch� le previsioni funzionano, lo scopo � raggiunto
>
> Ma gli esperimenti e le previsioni di cui parli, dove vengono fatti
> se non nella realt� oggettiva? E' proprio questa concordanza tra
> previsioni e risultati che ci conforta del fatto che stiamo proprio
> descrivendo la realt� e non un qualche modello irreale.

Sono sempre pi� convinto che il problema (delicato, siamo d'accordo)
stia nella definisione di relat�: per essere spicciolo, come possiamo
sapere se viviamo in "matrix" o no? Non lo so, ma so che alla scienza
questo non deve interessare: la situazione pi� generica che immagino �
che fra la realt� (qualunque cosa essa sia) e noi ci sia un generico
"filtro": poich� noi operaimo sempre al di la del filtro, descriviamo la
realt� "tradotta" e non c'� modo di andare al di l�... almeno non con la
scienza. A questo si aggiunge il fatto che, in linea teorica, potrebbero
esistere due teorie, due modelli, che descrivono allo stesso modo la
realt�: se assumi che il modello sia immagine della realt�, questo ti
porta a concludere che di realt� ce ne siano due, il che appare un po'
singolare, indipendentemente dal significato che dai alla parola
realt�... Io la vedo in modo pi� elastico, che supera l'imbarazzo: il
modello � un "esempio", una cosa che si comprta (per quel che possiamo e
siamo interessati ad indagare) allo steso modo della realt�; ma � chiaro
che una tale definizione lascia la porta aperta a molti modella per una
sola realt�, e che quindi non si pu� pensare che il modello _sia_ la
realt�.

> Il fatto poi che la realt� descritta o descrivibile dalla scienza non
> sia *tutta* la realt�, posso anche essere d'accordo (ma personalmente
> non lo sono). Tutto ci� che riguarda la cosiddetta metafisica resta
> al di fuori della scienza, perch� lo strumento della verifica
> sperimentale, l� non si applica.

Giusto

> In questa regione effettivamente � buona norma che la scienza non
> faccia affermazioni, ma a mio parere questo � l'atteggiamento di
> qualunque scienziato (e non solo, ovviamente) serio.
>
> Non mi dilungo oltre. Volevo solo difendere un po' la dignit� della
> scienza di fronte a questo tuo atto di eccessiva modestia :-)

Beh, ora che ho spiegato un po' meglio sarei molto curioso di sapere se
le nostre posizioni si sono riavvicinate o c'eravamo gi� capiti bene al
primo giro, e davvero siamo in netto disaccordo (su quella faccenda
ovviamente).

Ciao

Giacomo
Received on Wed Sep 15 2004 - 18:17:06 CEST

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