ricky ha scritto:
> sul un libro di relativit� generale ho letto che una particella che
> cade in un buco nero impiega, vedendo da fuori la sua caduta, un tempo
> infinito per cadere. Sostanzialmente si avvicina asintoticamente
> all'orizzonte degli eventi. D'altro canto per la particella basta un
> intervallo di tempo finito per cascare nella singolarit�. Mi chiedo
> quindi: come ha fatto un buco nero a formarsi in un tempo finito per
> chi guarda da fuori, visto che le particelle che vi cascano in realt�
> impiegano un tempo infinito a "penetrare" l'orizzonte degli eventi? Ho
> ripescato un post di Dumbo in cui si solleva pi� o meno questa
> questione:
>
> http://tinyurl.com/5dcrb
>
> e in risposta al quale Fabri rimanda all'inizio del capitolo 33 del
> "Gravitation", che io non ho.
> Come stanno quindi effettivamente le cose?
Avevo rimandato a "Gravitation" perche dumbo conosce la RG, e perche'
io non avrei saputo spiegarlo meglio di come e' spiegato li'.
Percio' ora non mi chiedere di fare un riassunto, o peggio una
traduzione di quelle due pagine, che comunque presuppongono cose
spiegate prima...
Posso solo riassumere non il ragionamento, ma gli argomenti che tocca.
1) Mostra che se per es. la superficie della stella riflettesse la
luce che ci si manda sopra, e se tu stando a distanza di sicurezza ci
mandassi sopra dei lampi, poniamo a intervalli di un secondo, i lampi
spediti dopo un certo istante non tornerebbeo *mai* indietro.
2) Fa vedere che non c'e' alcun modo d'nteragire con la stella: per
es. non sarebbe possibile prelevare materia dalla sua superficie, dopo
che questa ha attraversato l'orizzonte.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Sep 01 2004 - 21:58:33 CEST