Re: considerazione banale sulla massa

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Sun, 29 Aug 2004 22:40:58 GMT

[Elio Fabri:]
>(Premessa essenziale: per quasi tutto il ragionamento non occorre
>conoscere la RG ne' aver mai sentito parlare di curvatuira dello
>spazio o dello spazio-tempo - Paolo continua a confondere...

No, confondere direi di no. O non mi sono spiegato o mi sto
sbagliando di brutto, o entrambe le cose.

>Non hai raccolto quello che ho scritto nel mio precedente post, non so
>perche'.
>Continui a pensare allo "spazio" curvo, come se la cosa avesse un
>ovvio significato intrinseco, ma non e' cosi'.

Da tutto quello che tu e altri avete scritto deduco che assai
probabilmente non mi sono spiegato. Premetto che il mio unico
testo di RG, letto solo in piccola parte, sta tuttora
prendendo polvere in uno scaffale e il mio quesito mi deriva
piu' che altro da letture divulgative, che potrebbero
benissimo avermi traviato. Ora provo a spiegare meglio cosa
intendevo dire, cosi' lo appuriamo.

So che a essere curvo e` lo spazio-tempo; ogni corpo si muove
nello spazio-tempo, se non altro perche' si muove nel tempo,
quindi risente di questa curvatura. Tuttavia, i corpi che si
muovono *anche* nello spazio (rispetto alla fonte del campo)
ne risentono di piu'. Mi riferisco, per esempio, alla
deflessione della luce stellare in un campo gravitazionale,
che se non erro e` doppia rispetto a quanto prevede la
gravitazione newtoniana. Per "curvatura dello spazio"
intendevo proprio quella componente della forza di gravita`
non-newtoniana e dipendente dalla velocita` del corpo di
prova. Ho sempre immaginato che questa suddivisione intuitiva
della curvatura dello spazio-tempo in due componenti, una
piu' temporale che corrisponde *circa* alla gravita`
newtoniana e una solo spaziale, sia concettualmente rozza e
quantitativamente assai approssimativa, ma comunque usabile
entro certi limiti. Questo sarebbe l'"ovvio significato
intrinseco" a cui stavo pensando.
Vi siete tutti fiondati sulla questione della differenza di
forze agenti sui vari punti di un corpo in caduta libera,
approssimando magari il tutto con Newton, azzerando di fatto
la componente spaziale che era invece l'unica che avevo in
mente. Francamente, non mi ero neanche posto il problema di
forze di marea di cui state discutendo; per come la vedo, se
il corpo e` robusto resiste e non vedo come potrebbero saltar
fuori tensioni interne di energia abnorme: richiederebbero
un'enorme inerzia dei vari punti del corpo, quindi un'enorme
massa, quindi l'energia delle tensioni interne sarebbe
tranquillamente fornita dalla caduta. Il problema che mi ero
posto (magari sbagliando tutto, per carita`) non aveva niente
a che fare con l'inerzia dei punti di un corpo.

>Ma soprattutto non capisco da dove trai la convinzione che una "sbarra
>diritta" in uno spazio curvo *debba* assumere la forma di una
>geodetica dello spazio.

Penso di averlo scritto perche' non pensavo a una sbarra in
caduta libera, ma sorretta da forze applicate esternamente
che controbilanciassero quella di gravita`, tenendola
localmente diritta. Pero` adesso mi rendo conto che a quel
punto le tensioni interne ne risentono, nel senso che sono
cancellate a forza, il che invalida l'esempio. Penso di aver
scelto un esempio sbagliato. Meglio quello di un corpo rigido
assemblato in uno spazio piatto (quindi senza tensioni
interne) e *poi* portato in uno curvo senza tentare di
annullarle da fuori. Pero` ci devo pensare meglio, e se lo
faccio adesso domani crollo dal sonno. :-)

Ciao
paolo Russo
Received on Mon Aug 30 2004 - 00:40:58 CEST

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