Giovanni Bramanti wrote:
> Ecco quello che hai scritto accanto alla stellina � la nota
> dolente della teoria di Schroedinger. Cio� generalmente � vero
> che l'impulso � legato a k ed � vero che l'energia � legata ad
> omega, secondo relazioni note, mentre se non siamo nel vuoto
> non � vero che sono facilmente note le relazioni fra k ed om.
> Per contro questa difficolt� � la nota saliente della formulazione
> quantistica di Dirac Heisenberg...� dall'inquadramento
> e dal superamento di questa difficolt� in una formulazione generale
> che dipende l'edificio della meccanica quantistica e della teoria
> dei campi.
Capisco. Ma l'approccio che stiamo seguendo qui (alla schrodinger),
ignorando tutto quello a cui tu accennavi (campi, ecc), � totalmente
sbagliato e conserva un valore solo storico oppure ha ancora qualche
valore?
Ti ringrazio per tutto quello che mi hai spiegato: moltissime cose ora sono
pi� chiare.
Ho visto per� due cose a cui non crdo tu in fin dei conti mi abbia risposto
(e mi scuso se non dovesse essere cos�):
1) perch� fare una combinzione lineare di funzioni d'onda? Non basterebbe
descrivere il sistema con una sola funzione d'onda che dia lo stesso
risultato? Leggop che si combinano la psi per l'elettrone che attraversa la
fenditura A (con B chiusa) e quella dell'elettrone che attraversa la fend. B
(con a chiusa): non si pu� ottenere con l'eq. di S. una psi che descriva il
sistema in cui l'elettrone va contro il pannello con A e B aperte ed
ottenere lo stesso risultato? E' una questione di opportunit� matematica o
c'� una ragione fisica?
2) non mi hai detto, in un altro thred, quanto � ampia la banda spettrale di
ogni singolo fotone emesso da un corpo nero: ossia qual � il suo range di
energia (e quindi la sua indeterminatezza, giusto?)
3) questa � una cosa nuova che ho postato con altro titolo, ma che forse per
un prob. tecnico del mio PC non � stata inviata: te la riporto qui.
Se voglio "sommare" (con Fourier) delle armoniche per ottenere un'onda 3D,
devo usare, immagino, delle armoniche altrettanto 3D. Ma come sono fatte
queste?
Le 1D sono le classiche sinusoidi che si trovano su tutti i libri. Le 2D
sono "piani ondulati" in una sola direzione (come le "costine" di un
pantalone in velluto). E le 3D come immaginarmele? Io penso che in tutti e
tre i casi debbano essere onde dipendenti da una sola direzione (onde
piane), diciamo x.
Muovendoci lungo y (per le 2- e 3D) o lungo z (per le 3D), al tempo t,
l'ampiezza non deve variare. Allora pensavo di ottenere le 3D sovrapponendo
infinite onde 2D lungo z. In tutti i casi si dovrebbe trattare di onde piane
ed un pezzo 3D di armonica 3D (la quale ha estensione spaziale e temporale
infinita
per definizione), potrebbe essere riprodotta in un contenitore (un
parallelepipedo) di acqua, un acui parete vibra avanti ed indietro
parallelamente a quella che ha di fornte. In tal modo si generano onde piane
che si portano dalla parete vibrante alla dirimpettaia. Io fino a ieri
pensavo (ingenuamente) che tale onda da "laboratorio di fisica" riguardasse
solo la superficie (un'onda 2D). In realt� � ovvio che il medesimo movimento
deve aversi per ogni altezza z del recipiente relativa ad una coppia (x,y).
Se il liquido fosse ideale probabilmente ogni punto di una medesima
verticale assumerebbe al tempo t, il medesimo valore di ampiezza. E'
corretto tutto cio?
Grazie
Received on Fri Aug 27 2004 - 19:17:29 CEST
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