Re: Incertezza o certezza delle leggi fisiche?
Il 22/07/2011 07:18, dumbo ha scritto:
> "not1xor1"<" "_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
> news:4e25e62d$0$15668$4fafbaef_at_reader2.news.tin.it...
>> Il 15/07/2011 18:03, Aanselm ha scritto:
CUT
> " la comprensione della realt� non si identifica..." � una frase
> che non capisco bene. Certo l' atto del comprendere non si
> identifica con la cosa compresa, ma se vuoi dire che la realt�
> � incomprensibile, dissento, persuaso come sono che la mente
> umana possa capire sempre meglio l' universo pur senza esaurirlo
> del tutto.
io credo fermamente che pi� la scienza avanza, pi� la
frazione di umani capaci di capirla realmente si restringa.
E' una questione di divergenza crescente tra le percezioni
quotidiane e le abilit� di base, istintive, di calcolo, di
estrapolazione etc, e la capacit� di astrazione spinta.
Questa � un tratto genetico meno consolidato, probabilmente
� un effetto collaterale di altre abilit� necessarie a breve
termine e a corto raggio che tutti hanno evoluto.
Pi� ci si discosta dalle esigenze fisiologiche, meno si pu�
fare conto su una capacit� latente condivisa da tutti allo
stesso grado.
CUT
>> ci sono molti fenomeni fisici che "funzionano" in modo ben differente da
>> quanto percepito dal "senso comune"
Infatti, e in certi contesto lo sono completamente (penso
alla MQ che conosco di nome, e probabilmente alla RR che
proprio non conosco), dove di intuitivo non rimane niente
>
> vero, ma poi il senso comune si abitua: credo sia di Bohr
> l' affermazione: " capire una teoria vuol dire abituarsi ad essa" .
> La fisica classica (pre-rel e pre-quan) oggi non urta il senso comune
> (intendiamoci: mi riferisco a chi ha studiato fisica) eppure ieri appariva
> difficile e anti-intuitiva non solo ai profani, ma anche agli addetti ai
> lavori.
Credo che questo discorso sia come la legge di Moore
dell'evoluzione esponenziale della miniaturizzazione. Magari
� stato vero per secoli e secoli, ma presto o tardi ci si
scontrer� (imho ci si � gi� scontrati negli anni 30 in
fisica, e da un decennio in chimica computazionale) con un
muro hardware invalicabile.
Ovviamente non escludo che l'evoluzione di homo, che non si
� arrestata in tutti i sensi (in senso cognitivo non si �
arrestata di sicuro, dati gli stimoli e le richieste sempre
crescenti), facciano si che col tempo cambi le capacit� di
astrazione DI BASE della gran parte degli individui tanto da
fargli capire pi� agevolmente queste teorie oggi astruse ...
mi chiedo per�, nel frattempo (in tali tempi lunghi), che
diavolo di teorie avr� saputo partorire la scienza ! E'
chiaro che di pari passo con l'evoluzione della media, la
frangia di persone dotate di capacit� di punta, estreme,
imho si sar� ancor pi� distanziata (ossia penso che il range
di competenze si amplier� pi� che comprimersi, anche perch�
non viviamo in una societ� che esercita particolare
pressione evolutiva e selezione genetica spinta come quando
si correva per scappare o cacciare).
> E' soprattutto questione di familiarit�: a forza di pensare
> in un certo schema, dopo un po' ti viene naturale pensare cos�
mmm, credo che sia un giudizio soggettivo da parte di un
individuo che, avendole CAPITE, pu� dire di appartenere ad
una percentuale di popolazione (ristretta) con abilit�
astrattive superiori alla media.
Io non le possiedo, e ti posso garantire che sebbene certe
cose le legga da molti anni, non mi ci sono abituato, ma
solo anestetizzato.
> (purch� lo
> schema sia logico, cio� senza contraddizioni interne, dalle quali la
> mente umana rifugge). Perci� la frase " ci sono fenomeni fisici che
> "funzionano" in modo diverso da quanto percepito dal "senso comune"
> non la vedo utile in questo discorso, in quanto introduce un elemento
> di soggettivit� che non pu� aiutare a trovare la verit� oggettiva.
> Tanto per cominciare, senso comune di chi ? Quanto a questo...
su questo non so che dire, non l'ho capito bene
>
>> e su scale non comuni (particelle o astronomiche) le geometrie non
>> euclidee possono spiegare molto meglio la realt�
>
> concordo senza riserve sulla scala astronomica, e ho
> qualche riserva sulla microfisica, ma le riserve sono deboli,
> perch� ricordo le meravigliose ricerche di Salam, Sivaram e
> altri sul tema.
>
> Io sono convinto che questa efficacia dimostri che le geometrie
> non euclidee a N dimensioni ( N compreso fra 3 e 4 estremi
> inclusi, e chiss� forse anche pi� di 4) siano reali quanto la curvatura
> terrestre (e con questo sia chiaro non voglio dire che i continui
> curvi con N> 2 debbano essere per forza "contenuti" in un
> superspazio con dimensioni ancora maggiori) e non semplici
> strumenti esplicativi che il fisico usa per comodit�.
> Ecco allora che la tua affermazione non mi sembra in conflitto con
> quella di Aanselm. La mente umana capisce le geometrie non euclidee,
la mente umana � un astrazione media. Questa affermazione
non dice molto.
La MIA mente umana non capisce molte di queste cose. La TUA
mente umana si. Se stiamo alla media, e ci poggiamo solo su
una base di abilit� comuni diffusamente presenti, allora la
tua affermazione non si regge ... e non credo sia solo
questione di scolarizzazione. Anche tentassero di inculcarle
in massa, certe cognizioni non entrerebbero proprio. Io ne
so qualcosa anche in contesto alquanto meno complicato,
essendo insegnante, ed accorgendomi quotidianamente che ci
sono grossi limiti, non sempre e non solo connessi con lo
scarso impegno. Abbiamo un retaggio ancestrale che in parte,
e da alcuni, � stato trasceso, ma non � un fenomeno
consolidato, � solo un trend (probabilmente incidentale)
> queste sono realizzate, dunque la mente umana capisce la realt� (in parte).
come sopra. La mente umana in astratto non esiste. Esistono
quelle dei singoli, e sono assai diverse. PArlando in media,
a meno che non ci si evolva sensibilmente, resteranno pochi
a capire la MQ e la RR.
> CUT
ciao
Soviet
>
>
> bye
> Corrado
>
>
Received on Fri Jul 22 2011 - 14:56:31 CEST
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