Re: Gravitoni... ma a che servono?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sat, 21 Aug 2004 21:05:08 +0200

dumbo ha scritto:
> a livello divulgativo la trovi per esempio in
>
> D.W. Sciama, " La relativit� Generale " Zanichelli
>
> Roman Sexl & Annalore Sexl "Nane Bianche, Buchi Neri " (Boringhieri).
Il libro di Sciama non lo conosco. Quello dei coniugi Sexl (lui e'
morto da parecchi anni) si', e sono andato a ricontrollarlo, perche'
non ricordavo che ci fosse qualcosa del genere.

Ho l'impressione che tu ti riferisca a quanto sta scritto a pag. 46 e
seguenti, a proposito di "accorciamento dei regoli campione".
Ma non mi pare la stessa cosa.

Li' si riporta in sostanza la tesi convenzionalista di Poincare', poi
ripresa da Reichenbach (e che io ho sempre trovata piuttosto
superficiale): non si puo' distinguere uno spazio euclideo in cui i
reogli si accorciano quando ci si avvicina a una massa, da uno spazio
*non* euclideo, in cui invece i regoli conservano lunghezza costante.

> A quanto pare i due paradigmi portano agli stessi
> risultati fisici (osservabili) quindi su base sperimentale
> � impossibile scegliere tra i due.
Non mi e' del tutto chiaro se questo e' sempre vero (mia ignoranza).
Vorrei capire ad es. se le "strane" geometrie dei buchi neri rotanti e
carichi possano venir fuori nell'approccio "piatto".
      

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat Aug 21 2004 - 21:05:08 CEST

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