Re: Gravita` quantizzabile ?
Umberto Simone wrote:
> Giacomo Ciani scrive :
> Ad esempio ? Magari si riesce a fare qualche passettino in piu`....
> Giacomo
>
> Mi chiedi un esempio ed io non posso (e non so) fare altro che
> ripetere quelloche ho gia`scritto nel mio primo post,magari cercando
> di spiegarmi meglio.
La mia richiesta di specificare ulteriormente era motivata dal fatto che
dal tuo post credevo di non aver risposto _completamente_ alla tua
domanda, magari perch� non l'avevo capita in pienoDa quello che scrivi
poi mi pare di capire, invece, di essere io a non essermi fatto capire:
alle tue perplessit� avevo infatti gi� risposto, ma a quanto pare in
modo non chiaro... ci riprovo! Poi se fallisco spero intervenga qualcuno
pi� esperto di me... :-)
> Io ho sempre saputo che per quantizzare si intende dire che alcune
> cose non sono continue ma appunto fatte di piccoli pezzettini chiamati
> quanti.
> Una volta ho letto che si dava come esempio un piano inclinato la
> cui pendenza era appunto continua,mentre nella realta`dei quanti quel
> piano
> inclinato diventava una scalinata i cui gradini rappresentavano i vari
> passaggi da una altezza maggiore ad una minore ,cioe`si scende le
> scale non in modo continuo ma a < pezzettini >.Se fin qui ho
> sbagliato tutto non vale piu`il mio discorso.....ma dato che per il
> momento ancora non so
> di aver sbagliato io continuo.
No, di certo non hai sbagliato. Solo tieni presente che l'esempio del
piano va bene per spiegare il significato della parola "quantizzato", ma
non puoi pensare di estenderlo (arbitrariamente?) in tutto e per tutto
per spiegare, ad esempio, cos'� un campo quantizzato... insomma,
l'esempio � bene che si fermi l�, al significato di "quantizzato".
Adesso rispondo al resto del post, per� se non ti dispiace lo faccio
riferendomi al campo elettromagnetico (alla "luce") e non alla gravit�,
perch� la seconda prima di tutto non si sa se sia quantizzabile, e poi
anche se lo fosse non saprei esattamente cosa vorrebbe dire. D'altronde
abbiamo gi� appurato che le perplessit� (e quindi le risposte) sono le
stesse per i due tipi di problematica.
> La gravita`e`una forza che io posso misurare, per esempio la forza con
> cui
> si attraggono il Sole e la Terra e`( ? )diciamo 100 , mentre la forza
> con cui
> si attraggono due palline da ping pong e`.....2,
E' solo una precisazione, ma "100" o "2" in fisica vuol dire ben poco...
100 cosa? COmunque facciamo finta di aver dato anche l'unit� di
misura...
> io chiedo ora questo
> numero diminuira`all`infinito man mano che prendo ad esempio
> oggetti sempre piu`piccoli ? (avrei lo stesso risultato anziche`
> rimpicciolire gli oggetti,allontanandoli tra loro),
Si, diminuir� all'infinito in modo poporzionale ad entrambe le masse m1
e m2; la dispendenza dalla distanza r � invece 1/r^2... esattamente come
quella dell'intensit� luminosa da una sorgente luminosa omnidirezionale.
>oppure ad un certo
> punto
> se la gravita`piu`piccola che io possa trovare e`appunto un QUANTO
> di gravita`e piu`in basso di cosi`non posso andare ?
Vedi che la precisazione fatta sopra non era poi cos� inutile... :-)
Come detto, mi riferisco alla luce: se misuri l'intensit� luminosa a
distanza r, tu dici che vale 100. Bene, quel cento non � certo "100
quanti", perch� non ha senso dirlo. Quel "100" pu� essere invece
qualcosa del tipo "100 quanti (fotoni) al secondo per cm^2". Ci siamo
fin qui?
Bene, questo numero pu� diminuire all'infinito, e assumere valori non
interi: "1/2 fotone al secondo" significa che in mednia arriver� un
fotone ogni due secondi". Dov'� il problema?
Lo so che sto ripetendo le stesse parole del mio primo post, ma non ho
capito esattamente cos'� che non ti � chiaro... Per� non ripetermi tutto
il problema! Dimmi solo cos'� del discorso qui sopra che ti lascia
perplesso...
> Ma se fosse cosi`
> cioe`che sono arrivato alla minima gravita`possibile cioe` un quanto,
Non c'� una minima quantit� possibile, come non c'� una "minima
intensit� luminosa possibile". Il eprch� � detto sopra, e si esprime in
du "mosse":
- � vero che il numero di quanti deve essere intero, ma _non �_ la
misura giusta per l'intesit� (luminosa o della forza gravitazionale)
- l'unit� di misura giusta per l'intesit� non � costretta ad essere
intera. Nessuno l'ha mai detto e non c'� motivo per pensarlo...
> (immaginiamo per esempio che io sia arrivato a questo risultato di
> UN QUANTO di gravita`
Spero che da quanto scritto sopra si capisca che questa tua frase non ha
senso...
> misuranndo appunto la forza di attrazione tra
> due atomi ad una distanza di 10000 KM . Cosa succede se io allontano
> gli atomi
> ulteriormente ?
> Se ero arrivato gia`ad un quanto di gravita`e cioe`
> la minima possibile,io diro`che la gravita`non estende la sua
> influenza all`infinito..........oppure avro`ancora un pochino di
> gravita`
> ed allora diro`che non era vero che quel quanto era la minima
> energia possibile e quindi la gravita`e`continua e non discreta.
Ovviamente nemmeno questo discorso ha senso, visto che non n� ha il
preambolo. Ripeto epr chiarezza, ancora una volta, cosa succede nel caso
della luce:
- la radiazione luminosta � composta da quanti, cio� da pacchetti di
energia "indivisibili"
- la misura dell'intesit� luminosa non si fa in "numero di quanti", che
non ha senso. Si fa invece in termini di "fotoni al secondo" o "fotoni
al secondo per unit� di superficie" o "per angolo solido"... insomma,
questo dipende da quale quantit� si sta misurando esattamente.
L'importante � comunque la dipendenza dal tempo. L'intesit� non �
vincolata ina lcun modo ad essere quantizzata, e infatti va come 1/r^2
fino all'infinito.
- dalle due precedenti, si deduce che ha perfettametne senso qualunque
valore (positivo!) dell'intesit� luminosa. Non ci si pu� aspettare per�
di vedere interagire mezzo fotone. Mi spiegao meglio: se poni un
rivelatore di 1 cm^2 in un punto in cui sai che l'intesit� luminosa vale
1/10 di fotone al secondo per cm^2, rivelerai _un intero fotone_ ogni 10
secondi (in media). Non ti succeder� per� mai di rivelare, ad esempio,
due mezzi fotoni ogni 5 secondi, o 1/1o di fotone al secondo. Ogni volta
che effettuerai una rivelazione osserverai un fotone intero, punto e
basta. Ecco cosa vuol dire che la luce � composta da quanti. Questo per�
non vuol dire che l'intensit� possa diminuire arbitrariamnte: baster�
che le rivelazioni, seppur sempre "intere", diventino sempre pi� rare...
Spero di essere stato pi� chiaro, anche se mi pare di aver
sostanzialmente ripetuto quello che ho detto nella prima risposta. Se
non lo sono stato, magari potresti provare ad indicare pi� precisamente
quali sono i punti della spiegazione che nont i convincono e non hai
capito...
Ciao
Giacomo
Received on Tue Aug 10 2004 - 09:25:15 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Mon Feb 10 2025 - 04:23:41 CET