"Ered Luin" wrote:
> E la trasportistica per esempio contiene interessanti e nno banali
> applicazioni della ricerca operativa, del calcolo delle probabilit�
(intendo
> proprio il *calcolo delle probabilit�*, non la statistica) e della teoria
> dei grafi.
Su questo non aggiungo altro...credo che il thread diventerebbe del tutto
off-topic-
Semmai mi piacerebbe che tu entrassi pi� in dettaglio. Sapere fa sempre
bene, e sono interessato
a capire quali sono i mezzi forniti dalla teoria dei grafi e dalla
probabilit� che utilizzate.
Per esempio per valutare il livello di importanza di un nodo in una rete
stradale?
Per valutare il numero di mezzi che percorrono una data strada in dato
giorno?
> Aggiungo che l'aura mitica che corre in Italia attorno alla figura
> dell'ingegnere per quanto mi riguarda *� completamente giustificata*,
almeno
> viste le difficolt� (anche psicologiche) presentate dal corso di studi
fino
> a qualche anno fa.
Questa tua affermazione � francamente ridicola. E questa tua affermazione
rende bene l'idea
di quale sia il pensiero medio di un ingegnere (sicuramente brillante) :
ovvero un senso di superiorit�
per le evidenti difficolt� e torture (fisiche,morali, addirittura
psicologiche!) che ha subito nel proprio studio!
Il corso di studi di Ingegneria era ed � tuttora
un normalissimo corso di studi universitari senza particolarti difficolt�
non presentate da analoghi
corsi di studio. Quali per esempio quelli inerenti le scienze di base...
E' questo un grosso problema di chi fa e ha fatto negli anni ingegneria in
italia.
Pensare di sapere tanta matematica quanto i matematici, tanta fisica quanto
i fisici,
tanta chimica quanto i chimici...etc etc
I corsi di studi di Ingegneria di altre nazioni (almeno quelle dell'Europa
Continentale)
sono altrettanto difficili come quelli italiani. N� pi� n� meno.
Io credo che per un fisico sia gi� difficile fare bene il proprio mestiere,
che rabbrividisco
di fronte a simili affermazioni. Pensare di poter "sostituire" altre figure
professionali,
o pensare che altre figure "professionali" siano "subalterne" o "mediocri" o
non "indispensabili"
credo sia un atto di suprema arroganza.
> E francamente ho pensato che chi stavo ascoltando doveva essere abbastanza
> frustrato: probabilmente perch� non era mai riuscito a vincere il
Nobel?....
Vedi, un fisico vuole il Nobel tanto quanto un ingegnere civile vuole fare
il ponte sullo Stretto
un ingegnere elettronico vuole fare il robotino che pensa autonomamente, un
ingegnere aerospaziale
vuole lavorare alla Nasa e fare la navicella pi� veloce della luce mentre un
meccanico arder� di
essere assunto alla Ferrari per trionfare sul podio con Schumacher...
Credo che gli esempi citati rendano bene l'idea della banalit� di quello che
affermi..
> Chiudo osservando che al liceo (classico, a Firenze) ero costantemente pi�
> bravo dei mei compagni che hanno fatto fisica, magari laureandovisi anche
in
> maniera brillante: quindi per quanto mi riguarda, smettiamo di ritenere i
> fisici delle "menti superiori", la crema della crema.
Nessuno ha detto questo...nessuno ha mente superiore solo perch� paga le
tasse a fisica
piuttosto che ad ingegneria. Sul fatto che fossi pi� bravo dei tuoi compagni
laureati brillantemente
ad ingegneria spero che mi farai partecipe della "misura di bravura" di cui
disponi tu o che magari
ti hanno insegnato ad ingegneria...
Non mi piace confrontarmi su questo piano.
> Ered Luin
Buon lavoro e saluti
Received on Tue Aug 10 2004 - 15:26:33 CEST
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