nessuno ha scritto:
> Il nocciolo della questione che ti ponevo � se alla fin dei conti un
> fotone solare ha uno spettro ampio quanto tutto lo spettro solare o se
> ne copre solo una parte.
A questo mi pare di aver gia' risposto. Sbaglio?
> La seconda cosa che ti chiedevo � se per avere l'intero spettro solare
> fosse necessario un numero di fotoni pi� o meno grande. Essendo cio�
> questo spettro un risulato statistico, con soli 10 fotoni rischierei
> di avere uno spettro "somma" non proprio uguale a quello solare. E
> cos� mi chiedevo quanti fotoni fossero necessari per avere un
> risulatato statisticamente approssimato allo spettro solare.
Non si puo' dare una rosposta, se non si precisa che cosa intendi per
"statisticamente apporssimato".
E' ovvio che quanto piu' stringente e' l'approssimazione richiesta,
tanto maggiore e' il numero di fotoni...
> E, sul piano della fisica classica, ti chiedevo quanto grande (nel
> tempo e/o nello spazio) dovesse essere il "pezzo" di campo e.m. in
> modo che applicando la trasformata di F. alla funzione A(x,t) ad esso
> relativo, si potesse ottenere lo spettro solare completo. Penso
> infatti che se prendessi un pezzo troppo piccolo, potrei avere, come
> per i fotoni, un risulatto diverso e "parziale".
Come sopra.
> Al limite, se il pezzo fosse davvero piccolo (quanto un fotone**),
> troverei lo spettro del fotone e non pi� quello solare completo***
Piccolo quanto un fotone? Che vuol dire?
> La terza domanda era: i fotoni viaggiando nello spazio interagiscono
> in qualche modo fra loro? Si possono considerare come particelle
> indipendenti?
Con largissima approssimazione si'.
(Avrei fatto meglio a dire si' e basta, ma non volevo che qualcuno mi
ricordasse lo "scattering fotone-fotone". Insomma, rispondere in un NG
e' un casino, perche' bisogna tener presenti molti possibili
lettori...
Cosi' ora c'e' il rischio che tu mi chieda che cos'e' questo scattering
fotone-fotone... Nonme lo chiedi, vero?)
Certo � che non credo si possa parlare di interferenza o altro, che sono
concetti puramente ondulatori e che credo possano essere spiegati ben bene
in MQ con concetti e strumenti diversi da quelli dell'elettromagnetismo
classico
> La quarta domanda era: quando un rilevatore "becca" il fotone oltre il
> prisma, ne individua in modo idelamente preciso sia la frequanza (e
> quindi l'energia) che la posizione (nel tempo e nello spazio): perch�
> ci� non viola il principio di indeterminazione?
Perche' no e' vero!
Se il riVELatore ha un'estensione finita nello spazio e nel tempo, non
puo' determinare in modo "idealmente preciso" l'energia, ecc.
> Non so se sia giusto dire che Fourier sia l'"interpretazione" classica
> e l'indeterminazione quella quantistica del medesimo fenomeno: cio�
> l'energia non preciamente determinata del fotone reale. Cmq entrambi
> portano alla medesima conclusione.
Sostanzialmente si'.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Jul 30 2004 - 21:33:33 CEST
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