> No, il calore, ovunque prodotto all'interno della barretta, prima o
> poi, raggiunge la superficie. E "prima o poi" sta a significare che,
> esaurito il transitorio, il flusso totale alla superficie e' uguale
> al calore prodotto in tutto il volume.
Hia ragione, che scemo...
> Di fatto la conducibilita' termica dell'aria e' talmente piu' piccola
> di quella del metallo da poter essere considerata trascurabile.
> Per avere un'idea di quanto piccola essa sia, provate in un giorno
> d'autunno quando fa gia' molto freddo, ma i caloriferi non sono
> ancora accesi a fare un bagno di schiuma e a uscire coperti dalla
> sola schiuma nell'aria fredda del bagno. L'isolamento della schiuma
> e' altissimo e non si sente alcun freddo. Questo perche' le bollicine
> di schiuma di fatto bloccano i moti convettivi e resta solo la
> conducibilita' dell'aria imprigionata che, essendo molto bassa,
> costituisce un vestito ad alto isolamento termico. Circa lo stesso
> principio delle schiume solide come il polistirolo espanso.
Ok, ma forse non mi sono spiegato: che a "portar via" il calore siano i
moti convettivi (molto) pi� che la conduzione siamo d'accordo. Rimane
per� il dubbio di chi sia a decidere con che velocit� il calore passa
dalla superficie del filo alla "superficie" dell'aria: a occhio direi
che c'entra anche la conducibilit� termica del metallo del filo... no?
>> Come sopra: qui intendi il calore che si sposta per conduzione dagli
>> strati d'aria pi� vicini al filo a quelli pi� lontatni, giusto?
>
> Si', e come ho detto sopra questo contributo e' largamente
> trascurabile rispetto al contributo convettivo.
Perfetto!
>> Non son d'accordo per quanto scritto all'inizio: la conducibilit�
>> termica decide quanto il calore prodotto epr effetto joule
>> all'interno della barretta pu� "essere usato" per mantenere la
>> teperatura della superficie...
>
>
> No, spero che ora si capisca che, per la conservazione dell'energia,
> il calore, dovunque prodotto, arriva tutto quanto alla superficie.
> (vedi sopra)
Ho scritto "non sono d'accordo" e dovevo scrivere "sono scemo", eprch�
hai ovviamente ragione... solo il caso (ideale) di conducibilit� nulla
rientra nella mia obiezione...
> No, la differenza e' sostanziale e occorre capirla a fondo per
> distinguere i due fenomeni.
[CUT]
> che e' poi quello sottratto al fluido caldo il quale, quindi, uscira'
> solo un po' piu' o un po' meno caldo.
Hai ovviamente mille ragioni... mi sono incaponito con questa storia del
calore prodotto nel centro perch� ho pensato, come detto sopra, al caso
limite, e ho fatto una bella bischerata. Diciamo che la faccenda "core"
� chiusa qui, ok?
Rimane per� (non mollo, sai?) il fatto dello scambio di calore fra
metallo e aria alla superficie... quella non dipende anche dalla
conducibilit� del metallo?
Riassumendo, il calore deve fare questa strada per andarsene dal filo:
-1 arrivare alla superficie: la conducibilit� (alla fine ce l'ho fatta a
mettermelo nella zucca!) non c'entra. All'equilibrio tutto il calore
prodotto nella resistenza per unit� di tempo arriva in superficie. La
solo cosa che cambia al variare della conducibilit� � l'andamneto della
temperatura all'interno del filo, ma non ci interessa...
-2 passare dalla superficie del filo alla superficie dell'aria (cio� le
molecole in diretto contatto con il filo): vedi dopo
-3 andarsene da l�, in modo da tenere bassa la temperatura e permettere
ad altro calore di dissiparsi. Questo avviene praticamente solo per
convezione: le molecole calde se ne vanno e lasciano posto ad altre pi�
fredde, che a loro volta assorbono un po' di calore e poi si levan da'
tre passi...
Ora, nella fase "2" non conta nache la conducibilit� temrica del
metallo?
Scusa l'insistenza, ma di queste cose ne so davvero poco e sono
curioso...
Ciao
Giacomo
Received on Mon Jul 12 2004 - 19:02:54 CEST
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