> Scusa, ma se con una certa potenza scaldo diciamo a 200�C un filo da
> 1mm di sezione, perch� non dovrei ottenere la stessa temperatura da
> un filo con 2mm di sezione applicando la stessa potenza (visto che ci
> passerebbe una corrente doppia con la met� della tensione)?
Non � un problema elettrico: tu fornisci al stessa quantit� di calore
per unit� di tempo (stessa potenza), ma su due cose che hanno diversa
superficie. Ovviamente quella con superficie maggiore dissiper� di pi� e
trover� una temperatura di equilibrio pi� bassa...
> Dalle prove che ho fatto ho avuto la conferma che si ottiene la stessa
> temperatura usando una corrente proporzionale alla sezione, ma poich�
> la resistenza � inversalmente proporzionale alla sezione, pi� aumento
> la corrente e pi� devo diminuire la tensione, e quindi usare la stessa
> potenza. Chiedo scusa del "groviglio".
> Spero di sentire parole confortanti.
Intanto, dato che la corrente non la controlli direttamtne, perch� non
smettiamo di parlarene? Da:
V = R*I
P = R*I^2
risulta
P = (V^2)/R
Ora, se tu ipotizzi che la potenza debba essere proporzionale alla
superficie (se raddoppi la superficie, raddoppia i calore che se ne va
per unit� di tempo, quindi tu devi raddoppiare quello che gli fornisci),
che a sua volta � proporzionale alla sezione "S", hai che:
P = A*S
dove A � un fattore di proporzionalit� (come B e C nel seguito).
Vale inoltre, come hai detto, che la resistenza � inversamente
proporzionale alla sezione:
R = B/S
Quindi:
V = sqrt(P/R) = sqrt ((A*S)/(B/S)) = sqrt((A/B)*S^2) = S*sqrt(A/B)
Da cui si vede che V deve essere proporzionale alla sezione per
mantenere sempre la stessa temperatura. Inoltre:
I = V/R = S*sqrt(A/B)/(B/S) = C*S^2
Quindi la corrente varier� come il quadrato della sezione...
Ciao
Giacomo
Received on Sun Jul 11 2004 - 17:39:41 CEST
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