Buongiorno, Andrea ha scritto:
[cut]
> Che io sappia l'attrito volvente � quello di una ruota sgonfia, o simile,
> per cui il contatto col terreno avviene in un area finita, invece che in un
> punto. La componente normale della reazione vincolare � pi� intensa verso
> l'avanti (cio� se la ruota gira in senso antiorario, la reaz. vinc. �
> maggiore nei punti pi� a sinistra nell'area di contatto), per cui la
> risultante non � sotto il cdm, ma spostata pi� avanti, dando luogo a un
> momento che si oppone alla rotazione. Per questo l'attrito volvente si
> schematizza come un momento, senza bisogno di considerare la combinazione
> con l'attrito statico, che potrebbe anche non esserci, almeno idealmente.
Ecco, adesso incomincio a farmi un'immagine mentale di cio' che avviene...
Se la ruota si deforma al contatto con il suolo, ipotizziamo che sia fatta idealmente
di una sostanza deformabile e coesa tipo creta, la parte anteriore della
ruota che si avvicina al suolo lo urta e la forza impulsiva di reazione
del suolo e' elevata, mentre la parte posteriore della ruota si allontana
dolcemente dal suolo e la forza di reazione esercitata dal suolo e' inferiore.
La differenza tra le intensita' delle forze di reazione da' luogo al momento risultante
che rallenta la rotazione della ruota, mentre da un punto di vista energetico l'energia
cinetica della ruota viene dissipata nella deformazione della ruota.
Oppure potremmo schematizzare la ruota come un cilindro la cui sezione sia
una figura piana regolare con molti lati, ad ogni istante il moto della ruota e' di rotazione
intorno ad uno dei vertici a contatto con il suolo e l'energia cinetica della ruota viene
dissipata negli urti anelastici che avvengono agli istanti in cui un lato del cilindro e'
a contatto con il suolo.
Mi rendo conto che questi modelli mentali sono molto rozzi, comunque
ci pensero' ancora :-)
Grazie e ciao
--
Giorgio Bibbiani
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Received on Mon Jul 12 2004 - 19:14:42 CEST