Re: Dubbio sul principio di indeterminazione

From: Ruggero Altair <altairnospam_at_fastwebnet.pointit>
Date: Mon, 5 Jul 2004 12:56:40 +0200

"Edd"

> Il principio di indeterminazione � una relazione fra due scarti
> quadratici medi, cio� fra errori statistici.
> Perch� allora viene spesso presentato come relazione
> fra errori sperimentali?
> Cerco di spiegarmi:
> Se il prodotto degli scarti di X e Px � maggiore uguale di h
> tagliato mezzi, questo significa che se ripeto le misure nelle stesse
> condizioni otterrei risultati diversi (per via della statistica), ma nulla
vieta
> che nella SINGOLA misura si possa misurare simultaneamente con
> precisione infinita entrambe le grandezze (ovviamente trascurando
> l'errore sperimentale).

Io direi che ci sono due problemi di fondo nella tua visione:
1) Forse non pensi al fatto che il senso stesso del principio di
indeterminazione � l'operazione di misura stessa, di p, influenza x.
2) L'altro problema � che credi che le due grandezze p e x abbiano entrambi
valori ben definiti e che sei solo tu che non li riesci a misurare, mentre,
rozzamente, non sono "ben definiti" finch� non li misuri.
Esempio rozzo: tu hai una particella in un sistema. Vuoi misuragli p e x, ma
ovviamente finch� non misuri x o p non hai idea di quanto valgano. Misuri p
con un certo Dp. Misurando p modifichi lo stato della particella e quindi x
cambia un po'. A questo punto misuri x. Visto che questo x misurato ha per
definizione un Dx = h/Dp non potrai mai misurare x con precisione infinita.

Quindi anche nella "singola misura" si inserisce l'errore, e non ci puoi
fare niente :-)
Mi pare che a suo tempo studiai un caso limite in cui era possibile misurare
entrambi, solo che ti serviva un universo

Ciao
Ruggero
Received on Mon Jul 05 2004 - 12:56:40 CEST

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