Re: linguaggio di programmazione
Elio Fabri wrote:
...
> Tuttavia non si puo' per questo negare che c'e' differenza tra mettere
> al lavoro di principi generali, in modo da capire e spiegare una
> immensa quantita' di fatti e fenomeni (nonche' ricavarne applicazioni,
> strumenti, ecc. ecc.) e trovare appunto i principi generali medesimi.
...
> E la mia osservazione era appunto che gli ultimi 50 anni o piu' ci
> hanno dato poco nel secondo ambito.
> Perche'? Discroso piu' complicato, ovviamente, e forse anche ozioso...
...
> No, su questo dal punto di vista storico non sono d'accordo.
> Guarda l'800: di rivoluzioni concettuali ce ne sono state parecchie.
...
> Butto giu' alla svelta:
> - la morte del calorico, la nascita della termodinamica, il concetto
> di energia
> - l'elettromagnetismo: dall'induzione e.m. alle eq. di Maxwell (il
> quale all'inizio aveva delle idea molto "meccaniche", che poi dovette
> abbandonare)
> - la luce: dapprima un'onda nell'etere, poi un'onda e.m.
> - la meccanica statistica, con le violente proteste di Kelvin, per
> esempio...
...
In parte la diversa stima sull' evoluzione della fisica nello scorso
secolo, penso dipenda da dove si mette lo spartiacque tra trovare i
principi generali e applicarli.
Io penso che se ci si restringe alle rivoluzioni concettuali profonde,
MQ e relativita' restano isolate rispetto a quasi tutto quello che e'
stato fatto nell' 800 e dividono con la teoria copernicana e la
meccanica di Galilei e Newton il ruolo di linee di frattura non solo
nell' ambito tecnico della ricerca fisica ma anche al di fuori in ambito
filosofico-epistemologico.
In ambito strettamente fisico concordo sulla tua lista di rivoluzioni
concettuali per l' 800. Ma allora fammi fare la mia lista analoga (e
frettolosa) per il secondo 900:
- teoria della superconduttivita'
- fisica dei fenomeni critici
- dinamica dei sistemi complessi (non integrabilita' e chaos incluso)
- unificazione elettrodebole
- fisica computazionale
Si tratta di "rivoluzioni" tecniche, la percezione della cui importana
e' rimasta molto all' interno della comunita' degli addetti ai lavori (e
la iperspecializzazione contemporanea non aiuta). Pero' io credo che si
tratti di vere rivoluzioni, non solo di applicazioni di principi gia' noti.
A meno di non voler sostenere che anche Copernico ha applicato un
principio gia' noto (il moto circolare) :-)
A margine, direi che comunque la discussione non e' oziosa: io credo che
l' immagine che una disciplina ha di se' e' importante. La fisica di
oggi mi sembra che abbia un po' la tendenza a volgersi un po' troppo
indietro a contemplare gli anni scintillanti del primo novecento
relegando tutto il resto (e non e' poco!) a semplice applicazione di
cose gia' fatte. Io devo dire che resto affascinato da un' immagine STM
o dalla teoria della rinormalizzazione come quando rileggo le pagine
di Heisenberg o Einstein.
E vorrei che un po' di questo fascino passasse anche al di fuori della
cerchia degli addetti ai lavori.
Giorgio
Received on Tue Jun 29 2004 - 09:22:21 CEST
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