Giorgio Pastore wrote:
> 1. ha una sintassi di "istruzioni di array" built-in, potente,
> standardizzata e quindi portabilissima;
Gli array del C/POSIX sono altrettanto portabili. Almeno col C gli
array mettono a nudo la loro natura: semplici celle contigue di
memoria. Nel FORTRAN, chissa' cosa diavolo sono.
> 2. le (numerose) funzioni intrinseche sono parte integrale del
> linguaggio e non occorre sapere quali sono i file di libreria e di
> headers in cui sono nascoste;
Il fatto che nel FORTRAN hai il cos() e il sin() dentro il linguaggio,
mentre nel C devi scrivere "include math.h" in testa al programma,
non mi impressiona piu' di tanto.
Usando il C (o Java) e un modulo appositamente concepito dalla Wolfram
stessa (MathLINK) , puoi chiamare direttamente le funzioni di
Mathematica dal tuo programma, altro che cos() e sin()!
Ma quello che e' piu' interessante del FORTRAN, e' proprio quello che
il FORTRAN *non* ha: *la programmazione ad oggetti*. Prova col
FORTRAN a definire la classe delle "affinita'" e a derivare da questa
le similitudini, le isometrie, etc. Oppure, prova col FORTRAN a
ridefinire le operazioni aritmetiche in maniera che possano operare
su oggetti non nativi (come puoi fare col C++), o a ridefinere il
prodotto "*" come composizione di trasformazioni.
Secondo me espressioni come "il FORTRAN e' adatto al calcolo
scientifico" vanno oramai considerate destituite di contenuto
attuale. A meno di non sostituire "calcolo scientifico" con "Calcolo
aritmetico", o "FORTRAN" con "librerie esterne del FORTRAN, che si
pagano a parte (NAG, etc)".
Michele
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Received on Fri Jun 04 2004 - 13:05:16 CEST