Re: messa a terra

From: franco <franco_at_nospam.it>
Date: Tue, 08 Jun 2004 14:36:46 +0200

Alex wrote:
> franco wrote:
>
>
>>Non c'e' nessun problema. Pensa solo che la terra significa che quel
>>punto e' fissato ad un potenziale esterno. In altri termini, se
>>risolvi il circuito eliminando il simbolo di terra va bene.
>
>
> Facciamo un esempio!
>
> Prendo una batteria e la collego con una lampadina: la lampadina si accende!
> Ora prendo il mio circuito e taglio il file che da un terminale della
> lampadina va ad un polo della batteria. Prendo le due estremit� tagliate (i
> fili li immagino copnduttori a rtesistenza zero) e le metto entrambe a
> terra...in punti separati. Dal tuo discorso si capisce che le due cose sono
> equivalenti. Avendo messo la terra di mezzo ecco che semplicemente il
> riferimento di potenziale a cui si trover� un polo della batteria, un
> terminale della lampadina ed il conduttore ideale (ora tagliato in due) deve
> essere il potenziale di terra. Tutto Ok.
>
> Ma nel circuito con la terra di mezzo, non dovrebbe in realt� esserci una
> resistenza in pi�???
> In fondo nel modello "con terra", devo per forza ammettere che la corrente
> circoli attraverso la terra, anzich� attraverso il conduttore ideale "filo
> non tagliato": giusto??

Il discorso che ho fatto vale, ovviamente, solo se i punti del circuito
di terra sono considerati equipotenziali (cioe' p. es. carcassa ad alta
conduttivita'). Ma questo e' garantito solo dal fatto che se si
caratterizza un circuito con la terra equipotenziale, significa che il
sistema fisico di riferimento approssima bene questa consizione.
Received on Tue Jun 08 2004 - 14:36:46 CEST

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