Re: Numero di spire in una molla

From: Mino Saccone <mino.granosaccone_at_fastwebnet.it>
Date: Tue, 1 Jun 2004 01:26:14 +0200

"Jena#100" <mail.rt_at_katamail.com> ha scritto nel messaggio
news:2hok1lFfhlreU1_at_uni-berlin.de...
>
> "Mino Saccone" <mino.saccone_at_eidosmedia.com> ha scritto nel messaggio
> news:2hm7giFdrjvpU1_at_uni-berlin.de...
>
> Forse � questione di numeri (come al solito non si mettono e Qualcuno
> potrebbe arrabbiarsi) che rendono uno dei due effetti trascurabili, ma tu
> dici che la flessione � ASSENTE.
>
> Sei sicuro?
>

S�, purtroppo senza figura si perde molto in evidenza. Faro' appello quindi
alla tua immaginazione:

Immagina appunto una sola spira. Senza forze applicate essa � piana.
Naturalmente essa � tagliata in un punto: un lembo attaccatto alla spira
sopra e l'altro alla spira sotto in una molla reale.

Sarebbe sbagliato rappresentare il carico della molla applicando una coppia
di forze opposte tra loro e perperpendicolari al piano direttamente ai due
lembi del taglio. Se guardiamo una molla reale essa � sollecitata non in un
punto qualsiasi della periferia, ma al centro delle spire e, se anche il
"tiro" fosse applicato forzosamente fuori centro, la molla si curver� in
modo che per il grosso della sua estensione (nel senso dell'asse del
cilindro e se il cilindro stesso � sufficientemente snello) il "tiro passi
per il centro delle spire. (Mi rendo conto che la mancanza di figura renda
questa spiegazione un po' oscura, ma spero che mi si capisca lo stesso).

A questo punto possiamo dire che, almeno per la maggior parte delle spire di
una molla molto lunga (molte spire) o per tutte le spire anche se la molla �
corta, purche' ben fatta (con l'anellino di terminazione ben centrato) lo
sforzo passa per il centro delle spire.

Torniamo ora alla nostra spira tagliata. E' chiaro, dopo quanto detto, che
non � corretto rappresentare il carico come una coppia di forze applicata
direttamente ai due lembi. Essi stanno infatti sulla circonferenza e non al
centro (se cosi' fosse si avrebbe una componente di flessione, ma spero di
aver mostrato che non e' cosi').

Dobbiamo invece immaginare che a ciascun lembo sia appiccicata una
barrettina rigida e sottile, lunga esattamente come il raggio, che arrivi
esattamente al centro della spira (un po' come la ripiegatura che collega
l'anellino delle molle ben fatte). La coppia di forze sara' quindi applicata
alle estremita' libere di queste barrettine cioe' in posizione centrale
rispetto alla spira, proprio come deve essere per quanto detto sopra.

Ora se consideriamo una delle due forze e in particolare il suo momento
rispetto a un punto qualsiasi della spira, esso sara' evidentemente il tiro
stesso moltiplicato per il raggio della spira e diretto secondo la spira in
quel punto, quindi puramente torcente e costante in modulo in ogni punto. Il
momento flettente ha una direzione perpendicolare alla spira ed e' quindi
nullo in ogni punto.

Nullo e' anche lo sforzo assiale, mentre lo sforzo di taglio sara' in ogni
punto uguale al tiro.

Saluti

Mino Saccone
Received on Tue Jun 01 2004 - 01:26:14 CEST

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