Re: Una discussione letta su un altro gruppo (niente di mio...)

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Wed, 20 May 2020 21:46:00 +0200

Quale NG? Sarbe stat interesante se tu l'avessi indicato.

> Questo è l'Amaldi, il libro di fisica più adottato nei Licei.
Avresti fatto bene a citare in dettaglio di quale edizione (anno, tipo
di scuola) si tratti, in modo che volendo sia possibile ricostruire il
contesto.

> A dar retta a quanto c'è scritto, il secondo postulato della
> relatività di Einstein sarebbe ridondante.
A dire il vero c'è scritto "in un certo senso", che non capisco che
cosa significhi: lo è o non lo è?

> Ma come si può sostenere una simile tesi?
Si può, si può...
Per es. il sottoscritto la sostiene da parecchio tempo, e non
escluderei che chi ha scritto quella frase nell'Amaldi si sia proprio
ispirato alla mia posizione.

L'argomento è semplicemente questo.
Il PR asserisce che tutte le leggi fisiche valgono in qualunque rif.
inerziale.
Sappiamo che le eq. di Maxwell nel vuoto portano alla previsione che
esistono onde e.m. e ne fissano la velocità (che non dipende dalla
frequenza, né dal moto della sorgente).
Applicando il PR ne segue appunto il secondo postulato.

C'è chi non è d'accrodo, e si basa sul teorema di Ignatowski.
Questo teorema dice che assunto il PR, insieme con omogeneità e
isotropia delllo spazio, si dimostra che la legge di trasf. tra due
rif. inerziali può avere solo due form:
a) la trasf. di Galileo
b) la trasf. di Lorentz, ma con una velocità limite che il teorma non
determina.
Quindi sarebbe possibile che la vel. limite non fosse quella delle
onde e.m., e ci vuole il secondo postulato per dire che è proprio
quella.

La mia risposta è quella già detta sopra.
Noi sappiamo le eq. di Maxwell, che determinano la vel. delle onde
e.m. = c.
Quelle eq. valgono in ogni rif. inerziale, quindi la vel. della luce è
invariante (secondo postulato).
Solo se non si vogliono usare le eq. di Maxwell, resta aperta la
possibilità che la vel. invariante sia diversa da quella della luce (e
quindi la vel. delle onde e.m. cambierebbe da un rif. all'altro).

Resterebbe da spiegare perché Einstein non fece questo ragionamento e
invece postulò l'invarianza della vel. della luce.
Nessuno sa la risposta.
La mia ipotesi (senza nessuna certezza) è che E. non volesse basare la
sua teoria sulle eq. di Mawell, che a quel tempo non avevano una
posizione così consolidata come l'hanno oggi.
O se preferisci che considerasse più fondamentali le proprietà dello
spazio e del tempo e preferisse basarle su assunzioni indipendenti.
                       

-- 
Elio Fabri
Received on Wed May 20 2020 - 21:46:00 CEST

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