Re: nano-bio-info-cogno (NBIC)
"Giacomo Ciani" <giacomo.ciani_at_tiscalinet.it> wrote in message
news:2h6qhmF9puqmU1_at_uni-berlin.de...
> Scusa se sono sincero e diretto, ma penso proprio di si.
Non ho nessun problema ad ammettere candidamente la mia ingenuita' in
parecchi ambiti. Percio' non hai di che scusarti.
> Insomma, non ti
> disturba che certe ricerche possano portare ad applicazioni "negative", ma
> ti disturba il fatto che queste applicazioni possano essere, almeno per
> alcuni scienziati (e non poi cos� pochi) il motore primo della ricerca...
Si. Come raccontavo in un altro NG, ho rifiutato finanziamenti militari per
le mie ricerche, in seguito a un'offerta concreta. In un certo senso
assumevo che la maggioranza, stragrande, degli scienziati avesse il mio
stesso atteggiamento, adattato a situazioni simili. Non e' cosi'. Un
frequentatore di quel NG commento':
"non parlo di fermare la scienza, ma sembra che tu ritenga improponibile la
presenza di un minimo di regolamentazione e che la sensibilit� del singolo
siano l'unico metro di misura. Per� il buon senso non � ereditario."
In sostanza, la mia disillusione (scoprire l'NBIC) consiste nel rendermi
conto che effettivamente il buon senso non e' ereditario. Quindi, la
sensibilita' del singolo non puo' essere l'unico metro di misura. E varie
conseguenze.
> Se la mia interpretazione � giusta, non posso che giudicare un po' ingenua
> la tua precedente posizione: il progetto manhattan, le armi biologiche, i
> milioni di milioni di dollari che gli eserciti (L'esercitO? :-) ) di
tutto
> il mondo spendono in ricerca rientrano esattaemente in questo quadro, e
non
> � cosa nuova, affatto.
Aspetta. E' diverso. Io ero convinto che si potesse, e dovesse, separare
l'applicazione dalla ricerca. Detto in maniera piu' chiara possibile, un
conto e' la mappa del genoma, un conto e' modificare il dna. Un conto e'
capire il meccanismo della fissione, un conto e' fare/sganciare una bomba.
Un conto e' capire il laser, un conto e' fare/usare la spada Jedi
(fantascienza).
La mia ingenuita' stava nel ritenere che lo scienziato fosse quasi
interamente sganciato dal cosiddetto "utilizzo della scienza". Pertanto, se
una persona chiede "non ti senti responsabile in quanto scienziato dei morti
a hiroshima?", dicevo banalmente "no!", e convintissimo. Questo non
significa che non sapevo dei finanziamenti militari alla ricerca, del
progetto manhattan eccetera. Ma che in un qualche modo riversavo la piena
responsabilita' sui finanziatori, sull'esercito, sul pilota eventualmente, e
cosi' via. Puoi definire liberamente questa mia posizione. Non mi offendo.
> Dov'� allora la sorgente di tutta questa
> inquietudine? E' forse l'argomento (la modifca del fisco umano) che ti
tocca
> in modo cos� marcato?
Per nulla. Non vedo differenze sostanziali tra un antibiotico e una cura
genetica contro malattie gravi. Riguardo all'eugenetica e all'enhancement,
secondo me abbiamo sufficiente esperienza storica (seppur non diretta, che
non abbiamo ancora creato un essere umano con QI 1000, qualsiasi cosa cio'
voglia dire), per ritenere poco saggio andare in quella direzione. Ma questo
non significa *assolutamente* che bisogna fermare la genetica in quanto
scienza.
> Io, personalmente, non sono pi� turbato da questo che
> dalla clonazione o dai test nucleari negli atolli...
Io sono ancora piu' turbato da altre cose, a dire il vero.
> peccato... ma hai ragione. Ho trovato un (piccolo) spunto nel tuo post, mi
> son venute e le ho detto: ma erano piuttosto ot...
No, e' solo che tu stesso hai detto che discutere di etica della scienza in
generale, e' inaffrontabile. Non volevo sostenere che eri ot, ma limitare
l'ambito.
Se vuoi, prova ad aprire un altro thread con le tue considerazioni (che ho
tagliato ma che erano interessanti), e si puo' discutere in parallelo.
Bye
Hyper
Received on Fri May 21 2004 - 19:31:30 CEST
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