Re: L'esperimento di Michelson è ancora oggi valido?

From: Enrico SMARGIASSI <smargiassi_at_ts.infn.it>
Date: Thu, 26 May 2011 15:17:17 +0200

Il 24/05/2011 22:58, Arcobaleno ha scritto:

> Il primo principio della dinamica invece non ha alcuna base
> sperimentale perch�
> n� Newton n� altri prima di lui sono mai stati in una regione dello
> spazio distante dalla azione
> della gravit� nel verificare se un corpo lasciato a se stesso viaggi
> di moto rettilineo uniforme.

Alla stessa stregua, nemmeno il secondo principio ha base sperimentale
perche' per essere verificato bisogna porsi in un sistema inerziale, e
nessuno dei sistemi che conosciamo e' esattamente inerziale. Quello che
si fa e' di eseguire esperimenti (od osservazioni) in condizioni tali
per cui l'errore dovuto alla non inerzialita' e' minore di un valore
prefissato - per esempio, l'errore sperimentale. La stessa cosa si puo'
dire per il primo principio. Quindi la differenza che poni e' in larga
parte illusoria.

Inoltre tu chiami "base sperimentale" di un enunciato solo cio' che e'
stato fatto prima, o contestualmente, alla sua formulazione; il che, nel
migliore dei casi, e' molto fuorviante.


> Come si arriva a questa conoscenza certa anche senza aver svolto un
> esperimento?

Vedi sopra.

> Vi si arriva con una serie di deduzioni a partire da altri casi
> empirici ed esperimenti eventuali

Dedurre il generale (legge) dal particolare (casi empirici) e' un'
impossibilita' logica. Al masso puoi dire che lo induci, possibilita'
questa che pero' e' stata negata, e con buone ragioni (anche se un
"whiff of inductivism" rimane anche nelle opere dei falsificazionisti).

> In questo senso n� il primo principio della RR, n� il secondo
> principio hanno una solida
> base sperimentale perch� Einstein li assume a prescindere di eventuali
> prove sperimentali:

Questa e' una questione storica, mentre il topic - ti ricordo, ancora,
che lo hai scelto tu - e': "L'esperimento di Michelson � ancora oggi
valido?".
Nota quell'"ancora oggi". Controllando il calendario trovo che "oggi"
siamo nel 2011 e non nel 1905, quindi cio' che uso' o non uso' Einstein
allora non ha, sull'argomento attuale, alcuna importanza.

(A proposito, come avrai notato dagli ultimi messaggi di Tetis e mio, e'
venuto fuori che anche ai tempi di MM e di E. il secondo postulato aveva
base sperimentale, persino nel tuo senso ristretto.)

> Enrico Smargiassi enuncia un principio ben sapendo che ha una solida
> base sperimentale, tuttavia
> spiega che anche se non fosse disponibile l'esperimento lo assumerebbe
> in ogni caso ed argomenta il perch�

Certo, potrei assumerlo come postulato. Ma poi bisognerebbe verificarne
empiricamente le conseguenze. Se la verifica e' passata, il postulato e'
corroborato e posso dire che "ha base sperimentale". Dici che non e' una
verifica diretta? Beh, *nessun* concetto teorico ha "verifica diretta":
anzi, e' dubbio che si possa avere alcunche' di simile ad una "verifica
diretta" di qualunque asserzione generale.

> Ed � questo a mio parere il passaggio fondamentale della RR e cio�
> eliminare spazio e tempo come assoluti e pensare alla luce come
> assoluto e cio� come fenomeno uguale in ogni posto dell'universo, che
> si realizza sempre con la stessa velocit�.

Meno male che ce l'hai detto tu, altrimenti nessun altro lo avrebbe mai
notato :-)

> Siamo in perfetto topic

No. Vedi sopra. Il topic non e' storico.

> L'esperimento serve per validare o meno una ipotesi, una costruzione
> fisicomatematica.

Anche le osservazioni possono, e vengono, usate per validare le ipotesi.
Ti ho fatto l'esempio della cometa di Halley, che guardacaso hai tagliato...

> Quindi certe letture invece di insegnare a fare epistemologia possono
> addirittura farla vedere
> come una attivit� svolta da chi sa solo andare contro il metodo:
> Amsterdamski infatti � il primo della tua lista:)

Solo in ordine alfabetico :-) Comunque:

1) certe opere vanno conosciute, anche se non si e' d'accordo;

2) a volte - come nel caso del Feyerabend seconda maniera -
l'atteggiamento irrazionalista e' piu' una provocazione che altro, e
tende piu' a distruggere le posizioni di altri epistemologi che la
scienza in se';

3) la posizione di tipo Amsterdamski, secondo cui il metodo non puo'
essere scritto come "manuale d'istruzioni" ma che la scienza va studiata
come l'attivita' degli scienziati cosi' come si e' sviluppata
storicamente, e' perfettamente accettabile da uno scienziato, anzi
diversi la preferiscono al sentire un filosofo che gli detta cosa devono
e non devono fare (cfr. cosa scrive Ziman, p.es.);

4) non si vede perche' le teorie scientifiche debbano risultare
fallibili, falsificabili e superabili mentre Il Metodo debba essere
puro, immutabile e identico a se stesso in saecula saeculorum.

> E forse � per questo che leggendo il tuo punto di vista sulla RR si
> nota un forte accento sugli esperimenti

Certamente NON e' per questo, visto che una delle cose che critico di
piu' negli epistemologi e' il teoricentrismo. E bada che io sono un teorico.

> e nessun accento sulla parte pi� essenziale ed "epistemologica"

Semplicemente perche' la discussione ha preso una certa piega e tu hai
fatto delle affermazioni sul ruolo degli esperimenti che trovo, detto
eufemisticamente, assai discutibili.

> L'Einstein maturo offre la chiave di letture per l'Einstein giovane.

L'Einstein maturo - platonista - e' quasi agli antipodi dell'Einstein
giovane - machiano. Lo disse lui stesso, ed e' stato confermato da vari
studiosi della questione (es. Holton).
Received on Thu May 26 2011 - 15:17:17 CEST

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