misura di distanze in RR e riferimenti non inerziali

From: Furio P. <furio.petrossi_at_gmail.com>
Date: Sat, 30 May 2020 20:07:34 +0200

Leggendo un articolo di qualche tempo fa sulla misura delle lunghezze in
riferimenti accelerati in RR (*), mi imbatto nella seguente frase:
"Considerate le nostre risultanze, si deve riconoscere che non c'è
un'unica risposta relativa alla distanza tra eventi quando un
osservatore è accelerato. Non abbiamo una teoria che ci fornisca ad
esempio una precisa distanza sulla Terra tra Colonia (in Germania) e
Columbia (nel Missouri), vista la rotazione terrestre"
Mi domando se nell'ultimo decennio si sia chiarito il problema.

In effetti i problemi, lo dico da non intenditore, non mancano: se -
applicando il principio di località - assegniamo ad ogni evento della
legge oraria del moto accelerato (identificato univocamente in un
riferimento inerziale) un tempo proprio, è da decidere come posso fare
il contrario, ovvero se sia possibile in un riferimento accelerato
assegnare una distanza e un tempo cui essa corrisponda.
Se il problema principale sta nella procedura di misura, c'è anche un
secondo problema, in quanto gli eventi - nel riferimento accelerato -
non mantengono una identificazione costante nello scorrere del tempo
proprio, ma cambiano continuamente, diciamo così, di "coordinate".
Succede così perfino per gli eventi passati del riferimento accelerato.
Ho cercato di descrivere quanto penso nella figura
https://www.geogebra.org/resource/eyj7zkdr/r3dvhi60P6aGhuGb/material-eyj7zkdr.png

A chi mi obietta che devo usare semplicemente regoli rigidi, risponderei
che la "rigidità" nei riferimenti accelerati è un bel problema.

In sintesi mi domando: la frase degli autori mantiene la sua validità?

Furio Petrossi


---
(*) Mashhoon, B.,Muench,U.,Length measurement in accelerated systems
https://arxiv.org/pdf/gr-qc/0206082.pdf
Received on Sat May 30 2020 - 20:07:34 CEST

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