Leggendo un articolo di qualche tempo fa sulla misura delle lunghezze in
riferimenti accelerati in RR (*), mi imbatto nella seguente frase:
"Considerate le nostre risultanze, si deve riconoscere che non c'�
un'unica risposta relativa alla distanza tra eventi quando un
osservatore � accelerato. Non abbiamo una teoria che ci fornisca ad
esempio una precisa distanza sulla Terra tra Colonia (in Germania) e
Columbia (nel Missouri), vista la rotazione terrestre"
Mi domando se nell'ultimo decennio si sia chiarito il problema.
In effetti i problemi, lo dico da non intenditore, non mancano: se -
applicando il principio di localit� - assegniamo ad ogni evento della
legge oraria del moto accelerato (identificato univocamente in un
riferimento inerziale) un tempo proprio, � da decidere come posso fare
il contrario, ovvero se sia possibile in un riferimento accelerato
assegnare una distanza e un tempo cui essa corrisponda.
Se il problema principale sta nella procedura di misura, c'� anche un
secondo problema, in quanto gli eventi - nel riferimento accelerato -
non mantengono una identificazione costante nello scorrere del tempo
proprio, ma cambiano continuamente, diciamo cos�, di "coordinate".
Succede cos� perfino per gli eventi passati del riferimento accelerato.
Ho cercato di descrivere quanto penso nella figura
https://www.geogebra.org/resource/eyj7zkdr/r3dvhi60P6aGhuGb/material-eyj7zkdr.png
A chi mi obietta che devo usare semplicemente regoli rigidi, risponderei
che la "rigidit�" nei riferimenti accelerati � un bel problema.
In sintesi mi domando: la frase degli autori mantiene la sua validit�?
Furio Petrossi
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(*) Mashhoon, B.,Muench,U.,Length measurement in accelerated systems
https://arxiv.org/pdf/gr-qc/0206082.pdf
Received on Sat May 30 2020 - 20:07:34 CEST