Furio Petrossi ha scritto:
> Difficile dirlo a parole, ma cercherò di farlo, attendendo le
> osservazioni critiche.
Scuserai il grande ritardo: sto faticosamente cercando di smaltire un
arretrato chilometrico :-(
Per me sono meglio le parole, perché le tue figure faccio sempre molta
fatica a capirle.
> Mentre tra due riferimenti inerziali la trasformazione è affine
> (semplice da immaginare: tempi e spazi sono proporzionali) un
> riferimento non inerziale è caratterizzato non una singola
> trasformazione, ma da una infinità di trasformazioni affini legate
> tra loro da una legge.
Mi sembra di capire che stai cercando di mettere insieme i rif.
tangenti.
Ma non capisco che cosa sarebbe questo insieme...
> Se queste infinite trasformazioni le prendiamo come un tutto, allora
> ad ogni evento di un riferimento inerziale, corrisponderanno
> infiniti eventi in quello non inerziale, uno per ogni nuovo
> riferimento dato dal cambiamento di velocità.
Qui stai usando un linguaggio diverso da quello standard in relatività.
L'evento ha carattere intrinseco, non dipende dal rif.
Quindi non è corretto parlare di "evento di un rif. inerziale".
Dovresti dire se mai che a ogni evento corrisponderà una coppia (o
quaterna) di coord. in ogni rif. inerziale.
Ma c'è pure l'indeterminatezza nell'origine che scegli nei vari rif.
tangenti: la velocità è fissata, ma l'origine?
Inoltre non è affatto necessario procedere così. Puoi benissimo
definire coord. associate a un rif. non inerziale.
http://www.sagredo.eu/divulgazione/relgem/relgem3.htm
E' vero che queste coord. adattate a un rif. non inerziale non sono
prive d'inconvenienti: ci sono "orizzonti" e forse qualcosa che
potrebbe avere a che fare coi tuoi fenomeni "fantasma", ma non posso
dire di aver capito.
--
Elio Fabri
Received on Thu Jun 04 2020 - 21:23:18 CEST