"Davide Sanna" <scaccopardo_NOSPAM__at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:c7dfka$vmf$1_at_lacerta.tiscalinet.it...
> >Nel caso dell'universo potrebbe essere un po' meno complicato perche'
> >ipotizzando un universo a curvatura sferica le linee rette
> >ritornerebbero (dopo miliardi di anni luce su se stesse). Ma provando a
> >pensarci sembra lo stesso "impensabile".
>
La mia opinione su tale argomento
l'ho espressa varie volte in questo NG.
Consentitemi di ripetermi, perch� io ci credo.
Sono sempre convinto che l'Universo, nella sua totalit�,
riesca a entrare in qualche modo nella nostra piccola mente,
e che la comprensione del suo funzionamento
sia tranquillamente alla portata della nostra intelligenza.
Le cose, nella realt� della Natura, non possono essere diverse
da quelle che io ho gi� detto e ripetuto tante volte,
(e ripeter� ancora una volta fra poco),
perch� tali cose, o tali "segrete" impostazioni,
costituiscono la maniera pi� semplice per dar vita
a quella cosa chiamata Universo.
E la Natura, sono convinto, predilige la semplicit� alla macchinosit�.
La forma geometrica dell'Universo � quella di un'Iperpalla
a quattro dimensioni dello spazio, pi� il Tempo.
Lo Spazio tridimensionale che conosciamo,
e che chiamiamo Universo, costituisce soltanto
la superficie dell'Iperpalla di cui prima.
Un raggio di luce, dal nostro punto di vista,
pu� circumnavigare l'Iperpalla e tornare al punto di partenza.
Non possiamo visualizzare nella nostra mente tridimensionale
tale forma geometrica, ma possiamo immaginarla per deduzione.
Tutto ci� � gi� notevole e affascinante,
ma l'immagine pi� straordinaria e geniale,
escogitata dalla Natura, e da me scoperta, � la seguente:
il nostro Universo non esiste in maniera assoluta.
In altre parole: l'Iperpalla detta prima,
la cui superficie � fatta di Materia e Spazio tridimensionale,
esiste e non esiste in contemporanea.
Tale cosa � possibile perch� anche il Tempo
esiste e non esiste contemporaneamente.
L'Iperpalla si "gonfia" o si "sgonfia"
a secondo dell'intensit� gravitazionale del posto
dal quale un osservatore compie misurazioni,
e il ritmo del Tempo va appresso a queste variazioni di volume,
e in maniera direttamente proporzionale.
Il diametro dell'Iperpalla pu� essere grande
tanto quanto lo conosciamo, o supponiamo,
e pu� essere anche uguale a zero.
In quest'ultimo caso anche il Tempo � zero.
Un'altra cosa straordinaria � che se osservatori diversi,
posti in condizioni gravitazionali diverse,
con diametri di Iperpalla diversi,
volessero misurare distanze "ovviamente diverse" fra oggetti uguali,
troverebbero la stessa identica misura di distanza;
e questo perch� il regolo misuratore (essendo materia)
va appresso all'espansione o alla contrazione
(del tutto relativa) dell'Iperpalla.
Conseguenza di ci� (o prova del nove, se volete)
� che la velocit� della luce � inversamente proporzionale
alla contrazione dell'Iperpalla e al rallentamento del Tempo.
In Natura non esiste niente di assoluto,
ma tutto � relativo all'intensit� della forza gravitazionale.
Ho gi� detto altre volte che se ripetessimo quell'esperimento
dell'aereo supersonico che durante il volo testimonia,
tramite un orologio atomico,
il rallentamento del tempo dovuto alla velocit�,
e in questo stesso esperimento caricassimo nell'aereo
l'apparecchiatura per misurare la velocit� della luce,
troveremmo che il valore di tale velocit� � aumentato esattamente
in maniera inversamente proporzionale al rallentamento del Tempo.
Spero di non avere annoiato nessuno.
Ciao!
--
Francesco Alf�
Stazione Astronomica di Vittoria-sud
contrada Cappellaris
> Questo esperimento � interessante, chiss� se � possibile mandare
> un raggio di luce, che so un qualcosa che viaggi anche un p�
> pi� velocemente per�...da un posto e poi vedere se ritorna nello
> stesso (impossibile penso perch� il suo tragitto andata-ritorno
> immagino sarebbe "disturbato", magari bisognerebbe
> riacchiapparlo in un certo intervallo nello spazio intorno al punto
> da cui parte l'emissione).
> Ma se l'universo � infinito tale "raggio" non tornerebbe mai!!!
>
> Mah prima o poi qualche spiegazione la daremo ma a mio
> parere solo dopo grandi rivoluzioni sullo studio dell'approccio
> scientifico da seguire, perch� per ora mi sembra non
> in grado di dare risposte, se non con la solita tecnica
> "dato un insieme di assunzioni, arrivo alla conclusione che...".
> Infatti non vedo quali assunzioni trovare per dimostrare che
> l'universo � infinito, se non dire che "non vedo la fine" (il
> raggio che non ritorna mai).
>
> Ciao,
>
> Davide
>
Received on Thu May 06 2004 - 20:47:29 CEST