Mino Saccone wrote:
> "sand_o_kan" <sand_o_kan_at_yahoo.it> wrote in message
> news:e2e780hin9b4g9cojaeq6o5rgndhrgqvp6_at_4ax.com...
>
>>La domanda �: quando piove, ci si bagna di pi� camminando o correndo?
>>In realt� parlo solo dell'acqua che si riceve addosso dal cielo, non
>>degli schizzi che eventulamente solleviamo camminando.
>
> Un caso estremo (che aiuta sempre): se la velocita' tende a zero, la
> quantita' d'acqua che si prende sulla zucca tende all'infinito o, quanto
> meno, a tutta la durata dell'acquazzone.
>
> Proviamo quindi, semplificando al massimo:
> pioggia rigorosamente verticale
> persona perfettamente parallelepipeda:
>
> a) l'acqua che cade su testa e spalle (base superiore del parallelepipedo)
> sara':
>
> 1) (litri al secondo al metro quadrato) * (tempo di esposizione) * (base del
> parallelepipedo)
>
> b) l'acqua che prendo sul davanti sara'
>
> 2) (litri d'acqua per metro cubo d'aria) * (distanza da percorrere) *
> (superficie anteriore del parallelepipedo)
>
>
> e' chiaro che la 2 non dipende dalla velocita'
In realta' vi dipende. Se io inclino il parallelepipedo in maniera
opportuna posso rendere questa quantita' nulla.
Ad esempio se inclino il parallelepipedo di 45 gradi in avanti e
mi muovo con velocita' uguale alla velocita' di caduta delle
gocce di pioggia io non becco neanche una goccia sul davanti.
Posso ottenere lo stesso effetto inclinandomi di piu' e andando
piu' veloce.
> la 1) invece si' (vedi caso estremo piu' sopra)
>
> Quindi: e' meglio correre per meno meno acqua sulla cuticagna, almeno in
> aria calma.
Se non ho sbagliato e' meglio correre inclinati in avanti :-)
Aniello Saggese
Received on Tue May 04 2004 - 11:17:14 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:25 CET