Re: A Grottammare un esperimento di trasmutazione!

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Tue, 27 Apr 2004 22:13:19 GMT

[Wortex:]
>[...] riuscendo a "produrre" quantit� misurabili di Tulio, Erbio,
>Itterbio e persino di oro!
>E' esclusa totalmente la possibilit� che gli elementi chimici identificati
>siano attribuibili ad impurit� di alcun tipo.

Mi piacerebbe sapere come possono escludere che si trovassero
negli elettrodi di tungsteno, che guarda caso si consumano (e
ci credo, con quella corrente e in presenza di ossigeno).

>E' probabile che stia per scoppiare un caso nazionale che metter� a dura
>prova il paradigma scientifico dominante.

Da un'equipe di ricercatori capaci di mettere a dura prova il
paradigma scientifico dominante mi aspetterei la capacita` di
scrivere una reazione nucleare che non fosse visibilmente
sballata sia per la conservazione della carica che del numero
barionico.
Riporto di seguito quanto ho risposto in una mailing list
dove e` circolato un messaggio simile. Se qualcuno ritiene
che abbia scritto corbellerie saro` ben lieto di prenderne
atto. Devo anche precisare che ho letto uno solo dei link
forniti (mi e` bastato :-)).

-------------------------------------------------------------

>[...]

Non ne so nulla, comunque mi sono limitato a seguire il primo
dei link "tecnici" suggeriti (forse troppo poco per farsi
un'idea, comunque...):

>Link sugli approfondimenti dell'esperimento campano:
>
>http://panniello.unonet.it/modules.php?name=News&file=article&sid=30
>(con schemi tecnici, foto degli esperimenti e del team di ricerca)

dove leggo (parentesi quadre mie):

"Attualmente stiamo valutando due possibilit�. Una di queste,
potrebbe essere una reazione di fusione nucleare ma, per
adesso abbiamo solo delle interessanti coincidenze
matematiche. L'altra possibilit� potrebbe essere una
particolare reazione di pirolisi dell'acqua perpetrata
dall'elettrodo di tungsteno catodico. Nella relazione di T.
Mizuno e T. Ohmori riportata nel bollettino ICCF-7 i
ricercatori del sol levante hanno pubblicato questo tipo di
reazione nucleare:

W184 -> Fe56 + 2 Cr52 + 2 C12

Essi, probabilmente sono certi di spiegare il fenomeno
energetico attraverso una reazione di fissione. Questa
reazione nucleare spiegherebbe in qualche modo la
rilevazione dei neutroni che i due ricercatori dicono di
aver misurato. Infatti, se consideriamo i pesi atomici
dell'equazione, essa � perfettamente bilanciata.
[effettivamente, 184=56+2*52+2*12] Se per� analizziamo
i numeri atomici ci troviamo 12 protoni in pi�.

74W184 -> 26Fe56 + 2 24Cr52 + 2 6C12 + 12 p -> 12 beta+ + 12 n

[26+2*24+2*6-74=12; quindi c'e` un *eccesso* di 12
protoni a destra. L'autore dell'articolo, cannando alla
grande il segno, pensa che sia il caso di aggiungerne
altri 12, e lo fa... poco importa, tanto qualunque cosa
aggiunga o tolga, non tornano piu' i pesi atomici...]
Questi protoni tramite il noto processo di interazione
debole si trasformeranno a loro volta in elettroni
positivi (positroni) e in neutroni. [Uh? Naturalmente una
reazione del genere non avviene spontaneamente, anzi
richiederebbe moltissima energia, ma l'autore sembra
pensare il contrario.] E' proprio a causa di questo grande
numero di elettroni positivi prodotti da quest'ultima
reazione che viene promosso l'intenso stato di plasma a
carico dell'elettrodo. [Sicuri? Non saranno mica le
centinaia di watt che immettete nella cella?]
Nei pressi dell'interfase catodica quindi, la violenta
reazione di combinazione delle cariche ioniche che si
ossidano e si riducono presso l'elettrodo, probabilmente
catalizzata dagli atomi di potassio presenti
nell'elettrolita innescano in qualche modo questo
straordinario processo."

A questo punto ho smesso di leggere. Ho dato giusto
un'occhiata alla fine dell'articolo, dove ho letto:

"Nota1) Nel testo della relazione di T. Mizuno e T. Ohmori
si pu� osservare un errore di cui certamente � da
attribuirgli una causa tipografica. La relazione di
fissione presentata dagli autori si completa con il termine
b- palesemente errato. Infatti, se un neutrone si trasforma
in protone sono prodotti anche un elettrone negativo (b-) e
un antineutrino. Viceversa se un protone si trasforma in
neutrone (come nel nostro caso), abbiamo la produzione di
un positrone (b+) e di un neutrino."

Eh si', questo si' che e` un tipo attento a queste cose. :-)
Inutile dire che l'articolo NON mi ha fatto una buona
impressione... la teoria e` tra l'assente e lo sballato,
la pratica e` praticamente assente: non si capisce nemmeno
cosa credano d'aver dimostrato. Non dicono d'aver riscontrato
alcuna produzione di elementi precedentemente assenti o
neutroni (citano altri che dicono d'averli visti), solo
energia, e ammettono che la loro misura del calore prodotto
e` estremamente approssimativa. Boh, contenti loro...

Ciao
Paolo Russo
Received on Wed Apr 28 2004 - 00:13:19 CEST

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