Re: Moti relativi

From: AAnDrEE <andre_m_at_infinito.it>
Date: Mon, 29 Mar 2004 14:07:22 +0200

"Mino Saccone" <mino.granosaccone_at_fastwebnet.it> ha scritto nel
messaggio news:thB9c.13134$jY1.6310_at_tornado.fastwebnet.it...

> Il fatto e' che non c'e' alcun bisogno di essere "solidale". Il treno
> in
> moto rettilineo e uniforme e la mosca anch'essa in moto uniforme vanno
> "di
> conserva" "senza sapere uno dell'altro", ma solo perche' soggetti alla
> medesima legge che porta alla medesima equazione di moto.


lo so, non ti contraddico, ma questa e` una risposta troppo "matematica"
bisognava capire come mai la mosca va allo stesso modo del treno.
Nei successivi post in cui si e` sviluppata la discussione mi pare si
sia
chiarito tutto.


> Per cercare di essere piu' chiaro diro' che, quando il treno accelera,
> l'aria del vagone sara' soggetta a un gradiente di pressione che la fa
> accelerare con esso. La mosca (piu' pesante dell'aria) dovra' "remare"
> per
> restare "solidale" al vagone. (qui si' occorre "fare qualcosa" per
> rimanere
> solidali).
> Ma, esaurita l'accelerazione e in moto ormai rettilineo e uniforme, la
> mosca
> e tutti noi passeggeri ci troveremo di nuovo in un sistema
> indistinguibile
> da un treno fermo ( a meno dei sobbalzi, delle curve e di ulteriori
> accelerazioni o frenate ).

oh bene. Una volta che cessa l'accelerazione si capisce bene perche`
tutti nel treno
si muovano di m.r.u.
Adesso la questione mi sembra sia stata sviscerata per bene.
Naturalmente nella realta` potremo complicare tutto con frenate del
treno, voli a zig zag della mosca ecc.
che fanno si che la mosce debba continuare a "remare" per non finire
sulla parte posteriore del treno.

andre
Received on Mon Mar 29 2004 - 14:07:22 CEST

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