Re: generare un singolo fotone

From: Paolo Russo <paolrus_at_libero.it>
Date: Sun, 21 Mar 2004 22:34:07 GMT

[luciano buggio:]
>> >Non sono d'accordo. Qui non si tratta di termini, ma della teoria che
>> >sottost� i due "effetti simili".
>> >Per le particelle massive si invoca l'effetto tunnel (con tutti i problemi
>> >di "non localit�", di "azione a distanza", e soprattutto di insufficienza,
>> >classicamente parlando, dell'energia). Per i fotoni no.
>>
>> Non c'entra la massa delle particelle, ma la natura della
>> barriera.
>Ammettiamolo: ma quanto ho affermato � vero o no?

Non localita`: non la vedo. Azione a distanza: idem.
Insufficienza dell'energia: questa si', e` una caratteristica
dell'effetto tunnel. Immagino che lo specchio abbia una
"risposta in frequenza" con un andamento diverso.
Sull'affermazione centrale, cioe` che gli autori sostengano
che lo specchio funzioni non *similmente a*, ma *perche' e`*
una barriera di potenziale: assolutamente implausibile.
Dovrebbero essere o molto confusi, diciamo al livello del
famigerato Z. (e non sembrano esserlo), o ideatori di una
rivoluzionaria teoria di cui non si vede la benche' minima
traccia nell'articolo o altrove.

>> Una barriera di potenziale seleziona le energie, facendole
>> passare con coefficienti diversi. Anche uno specchio a strati
>> lo fa, quindi quel riferimento all'energia presa in prestito
>> puo` anche avere senso (anche se personalmente non mi
>> esprimerei in quel modo, ma qui scivoliamo
>> sull'interpretativo). Attenzione che ho detto "puo`": non ho
>> fatto i calcoli relativi, quindi non so quanto i due effetti
>> si somiglino.
>Comunque sei d'accordo con gli autori che lo specchio dielettrico debba
>essere trattato col modello della barriera?

Non sono d'accordo con te che gli autori ritengano lo
specchio una barriera *di potenziale*. A parole lo specchio
e`�una barriera, ma il significato fisico non va cercato
nelle parole; cose del genere le fanno i filosofi. Direi che
mi sono gia` espresso nelle righe quotate; non saprei cosa
aggiungere.

>Certamente gli autori non avrebbero fegato di dichiarare che il modello di
>Feynman non vale:

Un consiglio: dovresti cercare di evitare che la tua ben nota
antipatia per i fisici contemporanei ti spinga a formulare
accuse tanto indifendibili quanto esilaranti, che ti fanno
apparire poco obiettivo e quindi non giovano alla tua causa.
Capisco benissimo che la fisica moderna ti sembri senza senso
e che da cio` tu ne deduca che i fisici hanno motivi non
scientifici per portarla avanti, che so, una fede cieca in
una filosofia errata, la paura dei mostri sacri... sarebbe
forse una deduzione corretta, se lo fosse anche la premessa.
La fisica moderna un senso ce l'ha, ma bisogna proprio
studiarsela un pochino per vederlo. Non ripetero` cio` che
dice Elio sui danni di una divulgazione inadeguata.

> ci� non toglie che se essi spiegano l'interazzione
>all'interfaccia "verto-vuoto" con la logica della barriera quanto meno
>forniscono un altro modello, *completamente diverso*. [...]

Scusa, non ti seguo. Non penserai mica che una barriera di
potenziale agisca all'interfaccia? Lo farebbe classicamente,
ma qui siamo in MQ. Ti ricordo che la probabilita` di
attraversamento per effetto tunnel diminuisce
esponenzialmente all'aumentare dello spessore della barriera.
Ogni dx di barriera ne rimanda indietro una certa frazione
(semplificando il discorso, s'intende; ogni frequenza ha il
suo coefficiente di trasmissione). Una barriera di potenziale
di spessore tendente a zero non ostacolerebbe alcunche'.

>Per� lo specchio dielettrico come barriera a pi� strati viene trattato
>*con completezza* dagli autori senza fare alcun riferimetno allo
>scattering. quindi qui lo scattering � inutile? E se � inutile qui a
>maggior ragione � inutile nel pi� semplice caso dell'interazione con
>un'unica interfaccia, no?

Non ho proprio idea di come gli autori trattino lo specchio.
A parole l'hanno definito una barriera (e fin qui va bene),
hanno parlato di effetto tunnel (io non l'avrei fatto, come
ho gia` scritto), ma queste sono, come dicevo, parole. Ho
letto solo l'articolo divulgativo sul quaderno di Le scienze,
con tante belle parole, tanti bei disegnini e zero parte
teorica. Manco uno straccio di formula. Non ho alcuna ragione
plausibile di pensare che gli autori si siano riscritti una
nuova QED e la tengano nascosta... ma mi sto ripetendo.

[1]
>> Qui (senza "anche") emerge un disaccordo che, come ho gia`
>> detto, e` molto probabilmente solo terminologico. Detto
>> altrimenti: la fisica sottostante e` diversa, ma il modello
>> matematico e` simile (per quel poco che ne so): onda
>> evanescente (esponenziale decrescente), dipendenza dalla
>> lunghezza d'onda... puo` darsi che gli autori diano
>> all'espressione "effetto tunnel" un senso matematico, piu'
>> che fisico.
>Fosse anche solo matematico, la totale divesit� dei modelli permarrebbe,
>se non altro perch� essi trattano "regioni di spazio" diverse (ripeto,
>non coinvolgono tutti gli elettorni e gli atomi dei mezzi, e intendono la
>*geometrica* linea d'interfaccia di Feynman come barriera (fisica o
>matematica che sia) di un certo spessore. [...]

No; vedi sopra.

>Tieni presente poi che tu mi pari abbastanza possibilista (rispetto alla
>trattazione della riflessione parziale della luce come effetto tunnel),
>mentre altri (Fabri, per esempio e anche Franco - vedi vecchi dibattiti
>sul tema) lo negano.

Ho gia` chiarito nella parte quotata sopra come [1].

>La mia teoria non ha alcun problema ad intepretare il fenomeno
>dell'estinzione della riflessione per spessori multipli di mezza lunghezza
>d'onda, anche di un solo fotone.
>Ed ha predizioni diverse rispetto a quelle di Feynman in QED

Finalmente. :-)
Quali?

Ciao
Paolo Russo
Received on Sun Mar 21 2004 - 23:34:07 CET

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