Storia dell'adattamento energetico

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Thu, 18 Mar 2004 23:11:55 -0800

Questa e` una richiesta di aiuto alla mia memoria, non riesco a
ritrovare quanto racconto sotto (ammesso che non me lo sia sognato in
una notte di tregenda).

Avevo letto una volta di una papera presa verso la meta` del 1800 dagli
"elettricisti" dell'epoca. Un nome noto della fisica e matematica, che
ovviamente non ricordo, studiando un sistema di battelli a batteria,
aveva trovato la corretta condizione di adattamento energetico che in
quel caso era di fare l'impedenza di carico pari a quella interna della
sorgente.

Questa condizione era poi stata male capita, e usata a sproposito,
lavorando sui generatori e cercando di fare le dinamo generatrici con
filo di sezione ridotta, in modo da realizzare l'adattamento energetico
alzando l'impedenza del generatore. Ovviamente il massimo rendimento che
si poteva ottenere in questo modo era del 50% con stabilita` di tensione
come minimo orribile. Solo dopo un po' di anni qualcuno si era accorto
della cantonata, e il tutto era stato nascosto sotto il tappeto :-).

L'errore credo derivasse anche dal fatto che in alcuni casi le dinamo
erano usate per alimentare degli archi elettrici per illuminazione,
archi collegati in serie, e questo "mascherava" il problema in quanto
questo carico era opportuno fosse alimentato in corrente.

Qualcuno conosce qualche dettaglio in piu` e dove posso trovare altre
informazioni? Il tutto mi e` tornato in mente leggendo un libro di
hughes sull'elettrificazione nel mondo occidentale, dove pero` si dice
che edison aveva fatto le dinamo a bassa impedenza interna che avevano
un rendimento molto piu` alto del 50%.

Grazie.

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Fri Mar 19 2004 - 08:11:55 CET

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