Re: Dubbi corrente elettrica!

From: Franco <inewd_at_hotmail.com>
Date: Sun, 29 Feb 2004 14:56:15 -0800

Francesco wrote:

> Dunque, ho un generatore elettico, es una pila, al cui capo negativo vi e'
> una sovrabbondanza di elettroni, rispetto agli atomi presenti, quindi si
> crea uno squilibrio "in negativo", dalla parte opposta, polo positivo, la
> situazione e' analoga, ma di segno opposto, quindi ci saranno molti atomi
> hai quali e' stato sottratto un eletrone.
> Infatti il compito del generatore e' proprio quello di creare questo
> squilibrio di cariche ai suoi capi.

Qualcosa del genere, pero` vediamo anche i numeri, gisuto per avere una
visualizzazione un po' piu` chiara.

Prendiamo ad esempio una di quelle vecchie pile "piatte" da 4.5V, e
vediamo che squilibrio di elettroni c'e` nelle due lamelle che formano i
poli di uscita. I numeri che indico di seguito sono stimati "ad occhio"
e quindi ci possono essere degli errori di un paio di ordini di grandezza.

Le due lamelle possono avere una capacita` dell'ordine di qualche
picofarad: caricata a 4.5V, la carica che si ha su quelle armature e`
dalle parti di una decina di picocoulomb. Questa carica e` formata da
alcune decine di milioni di elettroni, diciamo 100 milioni per fare
cifra tonda. Nelle lamelle che ci sono probabilmente 10 alla 22 atomi,
il che vuol dire che non ci sono "tanti" atomi con un elettrone in piu`
o in meno, ma ce ne sara` uno ogni centomila miliardi che non e` in
equilibrio elettrico (questo risultato puo` essere tranquillamente
sbagliato di un paio di ordini di grandezza, ma il succo del discorso
non cambia).

Tutto questo per dire che pensare il polo negativo come una regione
affollata di elettroni, e quello positivo come una zona in cui gli
elettroni sono rari, non e` una immagine corretta.

Quello che "forse" e` piu` corretto pensare e` che nella zona negativa
gli elettroni sono "sotto pressione", e scapperebbero via volentieri se
solo potessero, se ci fosse un circuito chiuso. Comportamento duale dal
polo positivo.

Meglio pensare ad un equivalente idraulico, in cui il generatore e` la
solita pompa, ma i tubi di aspirazione e di mandata sono pieni d'acqua
ma tappati (=circuito aperto): non e` che nel tubo di uscita ci sia
tanta acqua e in quello di aspirazione ce ne sia poca: entrambi sono
pieni, semplicemente sono a pressioni diverse (e un pochino anche a
densita` diverse).

> Ora, quando si collegano i due poli attraverso un corpo conduttore, cosa
> succede?

Che finalmente gli elettroni riescono a circolare.

> Gli atomi polarizzati positivamente sul relativo polo attraggono gli
> elettroni degli atomi vicini, che a loro volta fanno la stessa cosa con gli
> elettroni di altri atomi vicini.

Qualcosa del genere, anche se al solito non parlerei di atomi
polarizzati positivamente. La propagazione pero` e` del tipo di quella
che dici tu: ogni carica spinge quelle vicine. Il solito esempio del
tubo: se hai un tubo di gomma per innaffiare il giardino gia` pieno di
acqua, appena apri il rubinetto l'acqua comincia subito ad uscire,
perche' quella iniettata dal rubinetto spinge aventi quella gia` nel tubo.

> E' un po come quando si avvicina una calamita ad un mucchietto di chidi, con
> la differenza che nel caso della calamita il fenomeno di attrazione finisce
> dove arriva il campo magnetico della stessa, mentre nel caso elettrico
> sarebbe come se ogni chiodo attirato diventasse a sua volta una calamita!

Questo non l'ho capito bene. Direi che come paragone "non c'azzecca" (e
ci sono anche alcune cose non corrette in quello che dici).

Ciao

-- 
Franco
Wovon man nicht sprechen kann, dar�ber mu� man schweigen.
(L. Wittgenstein)
Received on Sun Feb 29 2004 - 23:56:15 CET

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