> Scusate, ma qlc dubbio mi viene; le eq. di Maxwell sono note
> da tempo, come anche i condensatori: mi pare improbabile che
> qualcuno nn ci abbia pensato.
Comunque gia' il fatto di fare una derivazione in base alla teoria
dei circuiti, tipo quella che fa Maxwell stesso (anche se molto
elementare), dovrebbe essere valida (sotto certe ipotesi). In
fondo la teoria dei circuiti si deriva dalle stesse equazioni di
Maxwell. Prova a fare i conti con le equazioni di Maxwell e vedi
se arrivi a qualcosa, non penso che sia difficile.
Adesso non ho tempo, pero' io ad esempio partirei dalle eq. di Maxwell
per segnali periodici (quelle in w) oppure dalle equazioni dei telegrafisti
(che derivano da quelle di Maxwell).
> Anche qui, piu' che "sufficiente", direi "indizio" semmai:
> la capacita' termica e l'entropia hano le stesse dimensioni
> e stesse unita' di misura ( J/K ) ma sono grand. ben diverse.
Anche una capacita' con un interruttore non e' una resistenza,
questo e' ovvio (prova a farci passare una continua...).
Io parlavo di equivalenza solo ai fini degli effetti. E anche qui bisogna
fare dei distinguo: si presusppone che l'utilizatore abbia una
certa capacita' di filtraggio o perlomeno che la frequenza di
commutazione sia cosi' elevata rispetto alla banda dell'utilizzatore
da mascherare il fatto che ci sia una componente in frequenza
della corrente.
Nell'esperimento (che comunque non ho letto) Maxwell accenna
ad un galvanometro, che e' uno strumento elettromeccanico e quindi
un ottimo passa-basso. In _quel_ caso, e in casi simili nei quali
la teoria dei circuiti SC sembra funzionare egregiamente, gli effetti
sono equivalenti.
&
Received on Tue Feb 17 2004 - 10:09:16 CET
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