Re: Generare un singolo fotone

From: Gianmarco Bramanti <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 27 Jan 2004 11:51:25 GMT

Il 27 Gen 2004, 00:27, "Paolo Russo" <paolrus_at_libero.it> ha scritto:
> [luciano buggio:]
> >Che si possa parlare di "forma" e indiscutibile, o almeno implicito nel
> >fatto che si stia svolgendo il presente dibattito. Si discute di quale
sia
> >la forma del fotone [...]
>
> Quello che sto cercando di dire e` che chiedersi quale sia la
> forma di un fotone equivale a chiedersi quale sia la forma di
> un litro d'acqua. La risposta e` interamente determinata
> dalle condizioni al contorno.

Questo � vero se ha senso parlare di funzione
d'onda, se si conoscesse la forma della funzione
d'onda. Nelle teorie di campo come minimo si finisce
a parlare della funzione d'onda dell'universo. Non
essendo distinguibile la sorte di un fotone da quella
dei fermioni che l'hanno "correntata" e quello di
un fermione da quello degli altri fermioni. Allora ha
solo un significato statistico. Questo modo di presentare
le cose � per� talmente difficile e carico di problemi aperti che si deve
preferire la presentazione di un qualche sistema completo adeguato al
sistema? Ad esempio si parler� di simmetria del fotone, di momento angolare
del fotone, di momento longitudinale del fotone, etc. Un fotone di momento
angolare definito avr� una componente di momento longitudinale in una
data direzione le cui componenti di "spin" sono ben determinate
dalle regole di composizione dei momenti. Questo � l'approccio
di Landau. Ma come te lo immagini un fotone? Puoi dare
la probabilit� di misurarlo in un certo punto, ma non la
calcoli come modulo quadro di una f.d.o. la calcoli come
modulo quadro della somma di tutte le ampiezze di processi
indipendenti di emissione ed assorbimento compatibili con l'evento entro lo
schema teorico. La situazione � pi� complicata, perch� l'emissione ad un
tempo dato non � indipendente da quella a tempi successivi... ma si pu�
assumere che la probabilit� che l'emissione avvenga ad un intervallo di
tempo assegnato ammesso che l'atomo non abbia ancora emesso arrivati a quel
tempo � indipendente dal tempo. Cos� facendo trovi la lunghezza di emissione
di Luciano, e trovi l'andamento esponenziale decrescente osservata negli
esperimenti per la probabilit� di misurazione ad un tempo dato. Non molto di
pi� non molto di meno. Nello schema il processo di emissione e quello di
assorbimento sono trattati come istantanei ed indipendenti, di pi� come se
avvengono ad un tempo ed un luogo dati e seguono tutte le regole di
propagazione previste dall'hamiltoniana di interazione fin dal tempo di
Heisenberg. Quindi hai un'ampiezza che si somma etc... Il fatto che gli
oggetti che generano il fotone siano descritti da un'ampiezza di probabilit�
e la regola di moltiplicazione delle ampiezze di processi conseguenti e
quella di somma fra processi indipendenti
fanno il resto all'incirca.

> >a fronte di una
> >prassi monolitica ed acritica non solo didattica e divulgativa, ma anche
> >di ricerca e teorizzazione (vedi il citato articolo "Pi� veloce della
> >luce?" ed i filmini di Bramanti, dicui qui ti do il link:
> >http://www.newsland.it/nr/article/it.scienza.fisica/2523.html )
> >che fanno uso esclusivamente di un paradigmatico pacchetto d'onda
fusiforme.

Su questo quanto ha ragione Buggio. E' la verit�,
c'� uno iato incolmabile e spesso trascurato fra
ricerca e didattica. La didattica � spesso ferma,
vuoi per difficolt� vuoi per eventi traumatici di
tipo bellico, vuoi per chiss� quali ragioni di
esoterismo ancora in voga a presentazioni che
devono fare i conti con la pressione divulgativa
passata sulla scuola di Copenaghen e non vanno
oltre. Ma la situazione della ricerca non � meno
che anarchica sulle interpretazioni, fa un poco
eccezione il lavoro divulgativo dell'interpretazione
di Feynmann, perch� la gente (me compreso) arriva a capire come
usare gli strumenti evitando le problematiche interpretative
che sono ancora soggetto aperto di ricerca.

> Ho anche installato QuickTime come richiesto, ma per qualche
> ragione non ha funzionato e non ho potuto vedere nessun
> filmino. Immagino, dai titoli, che fossero piu' o meno
> filmati didattici generici. Nulla di sorprendente, quindi,
> che usassero pacchetti gaussiani; nel post precedente ho
> spiegato perche'. Anch'io, quando ho scritto un programmino
> in C che simulava una particella libera in una dimensione che
> superava (in parte) una barriera per effetto tunnel, ho
> utilizzato un pacchetto gaussiano per rappresentare la
> particella, ma non mi e`neppure lontanamente passato per la
> testa che ogni particella libera dovesse avere una funzione
> d'onda cosi'.

Sono d'accordo che si questo il motivo, ma oltretutto
si sta parlando di elettroni e c'� un filmino impressionante
in cui una sovrapposizione di uno stato elettronico con uno
positronico evolvono da gaussiano a qualcosa che sembra un
fotone... Ovviamente un fotone di quelli dei filmini didattici
su Huyghens, dato che nessuno ha ancora capito cosa sia un
fotone.

> In sostanza la tua critica su didattica e divulgazione e` che
> usano esempi senza precisare che si tratta di esempi. Be',
> credo che come minimo sia necessario vedere caso per caso.
> Mi aspetto che un problema del genere possa effettivamente
> presentarsi a livello divulgativo; a livello didattico mi
> pare molto piu' difficile.

Dipende dall'insegnante direi, e dalla sua scuola di
pensiero e dal suo spirito critico e da tante e tante
cose, molta gente si forma sui libri e sugli articoli
in modo del tutto personale, manca omogeneit�.
 
> Effettivamente la MQ cosi' come viene solitamente divulgata
> non ha quasi nulla a che fare con quella vera. Quando sono
> passato dalla prima alla seconda e ho capito quante balle mi
> avevano raccontato, non ti dico l'arrabbiatura... ma non e`
> colpa della MQ.

La MQ di Scroedinger somiglia a quella che viene presentata,
ma � l'unica praticamente.

> > in cui una qualche
> >perturbazione fisica *deve* esistere, mentre Fabri e gli ortodossi
possono
> >parlare solo della forma di una funzione di probabilit� [...]
>
> Se ritieni che la funzione d'onda sia qualcosa di fisico,
> dato che interferisce, con me sfondi una porta aperta; lo
> penso anch'io (anzi non capisco neppure cosa significhi
> negarlo), ma non ho bisogno di uscire dalla MQ per questo.

Quello che � fisico nella meccanica quantistica di oggi
nelle teorie di campo sono le interazioni e le medie.
Le funzioni d'onda solo per alcuni.

> Che praticamente la MQ non si occupi d'altro. Le funzioni
> d'onda sono tutto in MQ...

Bha. Allora qual'� la funzione d'onda di un fotone?

> Ciao
> Paolo Russo

Ora sembrer� che mi contraddica, ma io credo che
il funzionale densit� sia la cosa pi�
simile alla funzione d'onda di Scroedinger. Allora
in tal modo ha significato trattarne l'evoluzione...
e le onde sono tutto e come si comportano si scrive
come sovrapposizione di campi. Ma non ho capito ancora
bene.


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Received on Tue Jan 27 2004 - 12:51:25 CET

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