Re: Luce sul fotone

From: luciano buggio <buggiol_at_libero.it>
Date: Tue, 27 Jan 2004 11:52:20 +0100

> luciano buggio ha scritto:
> > ...
> > Ti faccio un esempio di come si dovrebbe proceedere.
> > Io butto l� un pesantissima ffermazione: dico, per esempio che "la
> > debole emissione dall'atomo eccitato consiste in una miriade di
> > particelle".
> > Ora questa affermazione verr� considerata demenziale. Ognun sa, si
> > dir� che non � vero, che dall'atomo eccitatto viene emesso un solo
> > fotone, una sola particella: l'affermazione fa a pugni con la teoria
> > corrente, � incompatibile con essa.
> > Poich� per� io dico che il tribunale che deve valutare la sua falsit�
> > o meno sia l'esperienza, allora chiedo di produrre *evidenze
> > sperimentali* che la falsifichino.
> > L'affermazione, prorpio perch� pesantissima, appare a prima vista
> > falsificabilissima.
> > Non dovrebbe essere difficile indicare *un'evidenza sperimentale*,
> > nuda, non inficiata da interpretazioni teoriche, che la smentisca.
> Eh no, le regole del gioco non sono queste!
 
L'avevo proposto (vai a rileggere il mio post) come gioco, consapevole del
fatto (ed ho scritto anche questo, che � un altro modo di dire quello
che tu osservi a proposito dell'onere della prova) che "uno pu� benissimo
non avere voglia di mettere in discussiione tutto".
E se al mio interlocutore andasse di giocare?
Mi spiacerebbe molto che il tuo intervento giene faccia passare la voglia.
(cut)

> In concreto: sei tu che ci devi dire che proprieta' avrebbero questa
> "miriade di particelle", come con questa miriade tu spieghi tutto
> quello che si vede (inclusi ad es. gli esperimenti di Wang ecc., che
> ti turbano tanto).
 
Ok.
Cominicamo da qui, da quegli esperimenti.
Dice l'articolo (pag 27 del quaderno 112 de "Le Scienze").
---------------------
"Risulatato sorprendente: in media i fotoni che avevano attraversato la
barriera arrivano prima delgi altri, il che implica una velocit� media di
attraversamento pari a circa 1.7 volte quella della luce."
La sorpresa non sta tanto nel fatto che verrebbe violata c, quanto proprio
nel fatto che non si capisce perch� nel superare la "difficolt�" di una
barriera si vada pi� veloci
anzich� pi� lenti.
Ora ti faccio vedere che cosa immediatametne si deduce dalla mia teoria
dei fotoni che procedono facendo i salti cicloidali.
Quella che pare una conclusione paradossale � scritta nell'enunciato del
moto cicloidale in interazione con una barriera.
Immaginiamo per semplicit� la barriera come un fossato di una certa
larghezza, di poco inferiore alla lunghezza del salto, fossato disposto
ortogonalmente al cammino della particella saltellante (a questo punto
possiamo immaginare una ranocchia, in linea con le metafore zoologiche in
uso nelle riviste scientifiche), e diciamo che la particella viene
trasmessa (la ranocchia passa) se arriva con la fase giusta: se invece
"mette piede" nel fossato (leggi: se una cuspide della traiettoria
cicloidale cade dentro la barriera) non viene trassmessa.
Definiamo ora una velocit� media di avanzamento della ranocchia, che � la
media su un tratto, comprendente molti salti, delle variabili velocit� (le
loro proiezioni sulla direzione di avanzamento) che si registrano
all'interno di ogni salto.
Avremo un valore che chiamiamo c.
All'interno di ogni salto la velocit� effettiva va da zero (cuspide della
cicloide) a 2c (sommit� dell'arco).
Quando la ranocchia � in volo attraverso il fossato, facciamo la media
delle velocit� intercettate in quel tratto.
Poich� il fossato � meno largo di quanto il salto sia lungo (altrimenti
la ranocchia non passerebbe mai) ne vien fuori una velocit� media
sicuramente compresa tra c e 2c, e, ad occhio pi� vicina a 2c, visto che
viene intercettato un tratto centrale del salto, con lo scarto degli
estremi in cui le velocit� sono molto basse e tendono zero..
Insomma, quando si attraversa la barriera si va molto pi� veloci: �
necessaariamente richiesto dal fatto di attraversarla, � un altrro modo di
diree che la si sta attraversando.
 
Considera ora una altro pasaggio dell'articolo (pag 29):
-------------------
"..un aumento della larghezza della barriera non prolunga il tempo
necessario al pacchetto d'onda per attraversarla"
--------------------
Preciso, come sta scritto in altra parte dell'articolo, che la barriera �
uno specchio dielettrico a strati (circa otto) di materiali alternati con
diverso indice di rifrazione, e che "allargare la barriera" significa
aggiugere altri strati.
Aggiungendo altri strati il vantaggio del fotone che attraversa la
barriera non aumenta.
Questo � perfettametne coerente con lo schema del fossato e dei salti.
Disponendo di seguito pi� fossati paralleli, alla distanza (i loro assi)
della lugnghezza d'onda ottica, avremo un percorso "ad ostacoli", ove la
presenza di quantisivoglia pi� ostacoli, se si mette sempre il piede
giusto, non modifica la situazione: averne uno solo o uno ad ogni passo
non cambia nulla.
Gli ostacoli servono a far mantenere un rapporto di fase constante con la
corsia...e funzionano come selettori dei corridori che sbagliano il
passo....
 
Ti prego, non fare il solito, non dirmi, come sempre: "Chiacchiere!"
Oltretutto le mie consideraizoni qui non sono state solo qualitative (ho
previsto, in linea di massima, quel 1.7c).
In ogni caso si possono formalizzare matematicamente: I concetti usati
sono perfettaamente traducibili in equazioni, da nessuna parte c'� il
sesso degli angeli.supponiamo che *io* non sia capace di farlo, per i miei
limiti.
Che cosa succede, buttiamo via tutto?
Nulla da fare se uno crede di avere una teoria (la MQ) che spiega ogni
cosa: � evidente che rispetto a quello che io propongo si � motivati se si
riconoscono ancora delle domande (per esempio se si desidera spiegare in
termini comprensibili ed intuitivi quanto � stato rilevato
sperimetnalmente nella gara tra i due fotoni).
 
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica

-- 
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Received on Tue Jan 27 2004 - 11:52:20 CET

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