Re: Dark Matter: e' composta da gravitoni?
attilio ha scritto:
> ...
> Volevo appunto chiedervi se a voi risulta che la stima della
> massa mancante abbia qualche dipendenza dalla distanza delle
> galassie osservate, o se invece e' un dato cosmico omogeneo.
Non l'ho mai sentito, ma tieni anche presente che i dati sulle
galassie lontane sono certamente piu' incerti.
> Sarebbe anche interessante verificare sperimentalmente una eventuale
> lenta variazione col tempo del rapporto di massa protone/elettrone.
> Su tempo cosmologici, consentitemi il legittimo dubbio che possa esser
> variato, e in particolare che una eventuale variazione della massa
> dell'elettrone possa incidere sullo spostamento delle righe spettrali
> e quindi soprattutto sulle attuali stime del parametro di
> accelerazione/decelerazione dell'espansione dell'universo. Insomma che
> tutte queste masse debbano restare costanti e' una cosa che mi lascia
> perplesso: sicuramente fa piu' comodo assumere che le cose stiano
> cosi' per semplificare i calcoli. Ma le estrapolazioni cosmologiche
> non rischiano cosi' di essere un po' troppo estrapolate?
Io direi che la cosa funziona cosi'.
In partenza certamente si fa l'ipotesi che nn solo le masse, ma tutte
le costanti fisiche siano "costanti"; in altre parole che la fisica
sia la stessa _dappertutto_ e _sempre_.
Tutti sappiamo che e' un'ipotesi, ma la si deve fare per avere un punto
di partenza. Altrimenti non si potrebbe dire niente di niente...
Poi si va in cerca di conferme o di smentite.
Non crederai, spero, che nessuno abbia pensato le cose che stai
dicendo...
Ho anche scritto in passato, in questo NG mi pare, che c'e' viceversa
un fortissimo incentivo a provarle tutte, incluse eventuali variazioni
delle costanti.
Per la banalissima ragione che il primo che ci azzecca si becca un
Nobel sicuro sicuro :)
Ma le cose non sono tanto semplici...
Per es. una variazione del rapporto delle masse non avrebbe un effetto
semplice di far spostare proporzionalmente tutte le frequenze delle
righe.
Non ho mai fatto conti, ma sono sicuro che si avrebbe un effetto piu'
complicato.
Invece quando guardi lo spettro di una galassi lontana o di un quasar,
tu vedi parecchie righe, tutte spostate nello stesso rapporto.
L'unica spiegazione che si sa dare, e' quella del redshift che sai.
Incidentalmente, di recente c'e' stato un po' di "rumore" su una
possibile variazione della costante di struttura fina (in sostanza,
e^2/hc).
Questa, se ci fosse, sarebbe osservabile, appunto perche' produrrebbe
spostamenti non proporzionali.
Pero' dopo qualche articolo non ne ho piu' sentito parlare.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat Jan 24 2004 - 20:35:27 CET
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