Il 15 Dic 2003, 00:01, "sandrosky" <giuseppe.zincarini2_at_tin.it> ha scritto:
>
> "unit" <unit__at_despammed.com> ha scritto nel messaggio
> news:cpWCb.25687$5o6.341_at_tornado.fastwebnet.it...
> > La differenza di temperatura c'entra poco o nulla. Semplicemente l'aria
> > della stanza e quella dell'esterno si mescolano, ed essendoci enorme
> > sproporzione tra il volume dell'aria della stanza e il volume dell'aria
> > esterna alla fine ti ritrovi con l'aria della stanza con la stessa
> > composizione dell'aria esterna (un paragone: immergi un bicchiere di
vino
> > nel mare: dopo un po' di tempo il liquido nel bicchiere � solamente
acqua
> di
> > mare) . Naturalmente � un processo un po' lento e qualunque moto d'aria
lo
> > accelera, pero' se pazienti abbastanza il mescolamento avviene comunque.
> >
> > Ciao,
> >
> > unit
>
> io credo che la differenza di temperatura e quindi la diversa densit� sia
> pi� rilevante dei semplici moti casuali. Sarebbe come riuscire a far stare
> dell'olio sotto l'acqua.
> Magari mi sbaglio.
> Ciao
>
Hai perfettamente ragione, l'effetto diffusivo descritto da UNIT � cica 1000
volte pi� lento del fenomeno convettivo descritto da te, inoltre il metodo
di aprire due finestre descritto da FRANCO aggiunge un effetto "vento"
causato non tanto dalla differenza di temperatura bensi da lievissime
seppure sufficienti differenze di pressione atmoserica tra una finestra e
l'altra causate anche soltanto da una leggera brezza che investe la casa.
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Received on Sat Jan 10 2004 - 19:10:04 CET