Re: Abitabilita` di Marte

From: Piercarlo <piercarloboletti_at_tiscali.it>
Date: Sun, 11 Jan 2004 12:53:34 +0100

Enrico Maria Giordano <e.m.giordano_at_emagsoftware.it> wrote:

> Io penso che l'uomo dia il meglio della sua creativit� nei momenti
> critici e non quando sta seduto tranquillo e pasciuto dietro una
> scrivania. Sbaglio?
>
> EMG
>
Non sbagli purtroppo! E in realt� � anche questo un effetto della
selezione naturale. Per quanto possa dispiacere a qualcuno, "pensare" �
un'attivit� piuttosto onerosa per il cervello e quindi viene "attivata"
soltanto quando tutti gli automatismi hanno dato forfait. D'altra parte
la pressione dei momenti critici non necessariamente d� dei buoni
risultati visto che tale pressione spinge ad adottare, tra le possibili
e concepibili, solo le soluzioni pi� immediatamente applicabili (ad
andar bene; ad andar male � spesso solo la prima che salta in testa per
uscire dai pasticci) e non le migliori possibili. Un esempio
macroscopico, a prescindere dai risvolti politici, lo hai avuto nella
vicenda dello sviluppo economico e industriale dell'URSS che � un
guazzabuglio unico di risultati stupefacenti e di cagate paurose (Non �
che l'Occidente sia in effetti migliore ma qui, di solito, le idee
sbagliate muoiono prima di fare troppi danni - ed � comunque un "di
solito", non un sempre...).

Quanto all'altro post di Andr�: non � questione di non parlarne o anche
di sognarci sopra; � solo questione di non scambiare i sogni per realt�
ma soprattutto di non perdere di vista a che punto stanno le cose.
Attualmente sarebbe difficilissimo anche soltanto riesumare le imprese
lunari (per non parlare di andarci ad abitare!) figurarsi stare a
speculare sull'andare su Marte "come se" fosse solo un problema di
"banale" ingegneria. A parte la dubbia utilit� di andarci , ci sono
comunque problemi enormi in termini di approvvigionamento di energia per
compiere queste imprese (per citare solo il maggiore) in cui, anche per
quanto riguarda la sua soluzione per applicazioni "terrestri", si stanno
n� pi� n� meno chiedendo alla scienza dei veri e propri MIRACOLI
(opportunamente collocati in un futuro indefinito per non perdere la
faccia... ma questo � quanto in effetti si chiede).
Nessuno ha la pi� pallida idea di come una qualsiasi delle tante ipotesi
che si fanno a proposito di nuove fonti di energia e di motori in grado
di utilizzarle siano traducibili in realt� fruibile sia dal punto di
vista tecnico che economico.
E anche quelle ora utilizzate non � detto che siano le migliori
possibili: per fare un esempio, lo shuttle � "mantenuto in vita"
soltanto per questioni di immagine ma in s� � un completo fallimento
economico; ne costituisce una controprova la fine che ha fatto la
omologa navetta sovietica: una volta fatta volare e dimostrato agli
altri che, se ci provavano, la navetta erano bravi pure loro a farla,
l'hanno infilata in un hangar e chi si � visto si � visto (per inciso,
su scala minore, � successo lo stesso per il Concorde, che in Occidente
� stato mantenuto in servizio per tutto tranne che per convenienza
economica...).

Non voglio essere pessimista ma la realt� � quella che �: si sta
pensando di ottenere in decenni ci� per cui occorreranno almeno uno o
due secoli, in ci� confidando che il trend di sviluppo ed evoluzione
scientifica mantenuto per tutto il ventesimo secolo (e non certo in
maniera continua ma soltanto a salti, per quanto notevolissimi) resti in
qualche modo "garantito" anche per il futuro, cosa che � ancora tutta da
dimostrare e su cui viene nutrita una fiducia di "vincere la scommessa"
di cui andrebbero quantomeno verificate seriamente le basi. Per dirla in
parole povere, l'orso prima di venderlo bisogna prenderlo... Avete idea
di come si fa? Soprattutto siete sicuri che sia POSSIBILE prenderlo?

Riassumendo: parlarne per parlarne mi sta bene (non costa nulla!) ma
ricamarci scambiando la fantascienza per realt� (e facendosi pure
abbindolare quando i governi, palesemente incapaci di risolvere in
maniera razionale i problemi contingenti di "panem", cercano di
dirottare a pi� non posso l'attenzione della gente su questo
costosissimo genere di "circenses") �, imho almeno, piuttosto deleterio.
E' un po' come andare a pensare di comprare la fuoriserie e tutte le
"figoserie" che vengono ammannite al pubblico quando su questioni pi�
contingenti non si riesce poi a quadrare a fine mese... Sognare non
costa nulla, scambiare i sogni per realt� pu� avere (e ha) costi
disastrosi.

Ciao!
Piercarlo
Received on Sun Jan 11 2004 - 12:53:34 CET

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