Buongiorno, Andre ha scritto:
[cut]
> O meglio, perch� si identifica c con la velocit� limite?
> L'osservatore A puo' "avvisare" B della sua presenza mandandogli un segnale
> sonoro, a 1300 Km/h, o spedendogli una palla da biliardo a 10 m/s o un
> fotone a velocit� c, o magari un bel "raggio favola" a 500.000 km/sec.
[cut]
Supponiamo per assurdo che sia possibile realizzare un "raggio favola" R che
in un sistema di riferimento inerziale K "del laboratorio" si propaghi con velocit�
costante maggiore di c.
Sia A l'evento corrispondente all'emissione di un impulso R e sia B l'evento che
corrisponde alla rivelazione dello stesso ad opera di un detector che si trovi ad una
certa distanza non nulla dall'emittente R, gli eventi A e B sono quindi separati da una
distanza invariante di tipo spazio e nel sistema K l'evento B e' successivo all'evento A.
Dato che gli eventi A e B sono separati da una distanza invariante di tipo spazio,
allora esiste un sistema di riferimento K' nel quale l'evento B *precede* l'evento A,
e cio' costituisce una violazione del principio di causalita', perche' il raggio non puo'
essere rivelato prima dell'istante in cui e' stato emesso!
Se vuoi convincerti meglio puoi fare dei conti algebrici o numerici utilizzando
una semplice trasformazione di Lorentz tra K e K' nel caso in cui la velocit� relativa
V di K' rispetto a K abbia la stessa direzione e verso di quella dell'impulso R:
se l'evento A coincide con l'origine comune delle coordinate spaziali e dei tempi
di K e K', vedrai che l'evento B potra' avere per particolari valori di V una
coordinata temporale *negativa* misurata nel riferimento K'.
A questo proposito sul Taylor Wheeler c'e' un divertente esercizio che coinvolge
le astronavi della Federazione e dei Klingon :-)
[nota: mi scuso se non potro' replicare]
Ciao
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Giorgio Bibbiani
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Received on Sun Jan 04 2004 - 14:30:01 CET