"luciano buggio" <buggiol_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:br9f19$36f$1_at_news.newsland.it...
....
> Vorrei capire allora cosa si intende quando si dice che un atomo di
> diseccita, supponiamo, in un miliardesimo di secondo.
> Questo � l'intervallo massimo di variazione dei tempi di rilevazione
> (quindi � quello che qui tu chiami: "tempo sufficientemente lungo") oppure
> � una media su una distribuzione di tempo infinita (asindotica a destra,
> l'esponenziale decrescente di cui parli sopra)?
> Scusa se ho detto una castronata.
adesso la castronata la dico io e le piglier� pure ma la devo dire:
supponiamo che un fotone venga generato in un un miliardesimo di sec.
Quel fotone si propaga alla velocit� della luce per cui la "testa" del
fotone avr� percorso 30 cm nel momento in cui la coda lascia il
nostro atomo.
Cio� abbiamo un pacco di energia "E = hni" lungo 30 cm che si sposta
lungo una certa direzione e secondo un certo verso.
Supponiamo di avere uno strumento nel punto "x" della retta
lungo la quale viaggia il fotone, in grado di "sentire" il suo passaggio.
Detto strumento registrerebbe un campo elettromagnetico che
da zero aumenta fino ad un massimo e poi torna a zero.
Il tutto in un miliardesimo di secondo.
Mi rendo conto che st� trattando il fotone come un treno
tuttavia mi si potr� dire che certi dati (durata e di conseguenza
"lunghezza" del fotone) sono ininfluenti ma non che non esistono.
In altre parole, non posso accettare che un fotone venga generato
in un tempo t=0 e nemmeno t=infinito.
Dunque t avr� un certo valore:
t = "media su una distribuzione di tempo infinita"?
oppure:
t="costante di tempo dell'esponenziale"?
Alla fine, quali valori assume t?
Grazie.
Giorgio Chiantore
Received on Sat Dec 13 2003 - 23:54:11 CET
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