Re: Lampade a basso consumo

From: Roberto Rosoni <roberto.rosoni_at_tisLOCKcali.it>
Date: Sat, 22 Nov 2003 01:47:24 +0100

Arcibaldo, in data Sat, 15 Nov 2003 19:22:40 GMT, ha scritto in
"it.scienza.fisica" nel thread "Lampade a basso consumo":

> Per� certamente esse usano una tecnologia pi� raffinata. Non dovrebbe
> trattarsi di una semplice scarica attraverso un gas come nel neon.

Niente di particolarmente raffinato. Si tratta dei normali tubi a luce
fluorescente come quelli delle plafoniere di uso industriale o d'ufficio.
Cambia la modalit� di alimentazione (vedi dopo).
Si noti che la definizione "tubo al neon" che anche se usata spesso, �
totalmente sbagliata: questi ultimi emettono luce colorata e sono quelli
tipicamente usati nelle insegne composte da un sottile tubo piegato a forma
di scritta che produce direttamente luce colorata e il cui colore dipende
dal gas contenuto nel tubo. Il neon � arancio, altri gas producono vari
colori in tutto lo spettro.

Nei tubi fluorescenti di cui stiamo parlando invece ci sono vapori di
mercurio che, attraversati da una corrente elettrica emettono luce
ultravioletta. Questa luce poi "eccita" i fosfori depositati sulle pareti
del tubo che "convertono" l'ultravioletto nella luce bianca emessa. La
formulazione dei fosfori permette di variare le caratteristiche spettrali di
illuminazione: "luce fredda, calda, fitostimolante, etc.

Veniamo alla tecnica di accensione.

Quella tradizionale, da plafoniere, prevede che l'emissione iniziale di
elettoni per l'innesco della scarica nel gas sia affidata a due filamenti
che si riscaldano alle estremit� (ecco perch� ci sono due contatti per lato
del tubo: ogni coppia corrisponde ad un filamento). Una volta innescato il
tubo, un dispositivo chiamato "starter" (� un cilindretto sostituibile)
spegne i filamenti diventati inutili, mentre la corrente attraversata dal
tubo � limitata da un avvolgimento chiamato "reattore", senza il quale il
tubo sarebbe quasi un corto circuito.

Nelle fluorescenti "compatte" (come si chiamano le sostitute delle lampadine
tradizionali a incandescenza), e nelle lanterne portatili basate sullo
stesso tipo di tubi, si evita di usare il pesante reattore, nonch� lo
starter, a favore di un pi� piccolo e leggero circuito elettronico che eleva
direttamente la tensione di alimentazione ad alcune migliaia di volt (e
pochi milliampere di corrente) per innescare "a freddo" e alimentare
direttamente il tubo.

Ciao.
 
-- 
Roberto Rosoni
<roberto.rosoni_at_tisLOCKcali.it> (Remove the lock in your replies)
 
Le variabili non mutano mai, le costanti s�.
 
Received on Sat Nov 22 2003 - 01:47:24 CET

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