Re: corrente elettrica

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Fri, 21 Nov 2003 21:18:51 +0100

Alex ha scritto:
> Non riesco a capire alcune cose riguardo alla corrente elettrica.
> Capisco come gli elettroni si muovano in un filo collegato ad una
> batteria (dal polo in cui c'� un eccesso di elettroni equindi un
> potenziale elettrico maggiore ad polo in vui vigono le condizioni
> opposte).
A dire il vero e' l'opposto, visto che gli elettroni hanno carica
negativa.

> Non riesco per� a capire come un voltmetro possa rilevare una ddp tra
> due compartimenti separati contenenti soluzioni elettrolitiche. Come
> fanno le diverse concentrazioni ioniche a generare una corrente di
> elettroni nel voltmetro?
Non so se stai pensando davvero a quella che si chiama una "pila a
concentrazione", oppure vorresti riferirti a una piu' comune pila tipo
Volta, o quelle che si comprano nei negozi.
Questo secondo tipo di pile e' diverso: conta soprattutto che sono
diversi tra loro i metalli degli elettrodi.
Tipicamente si fa l'esempio di rame-zinco, ma e' solo un esempio.

Se metti due barrette, una di rame e una di zinco, in una soluzione per
es. di acido solforico, succede che lo zinco passa in soluzione
molto piu' "volentieri" del rame.
Dato che quelli che passano in soluzione sono ioni positivi,
l'elettrodo di zinco acquista una carica (e quindi un potenziale)
negativo maggiore del rame.
Se li colleghi con un filo conduttore, ecco che gli elettroni (che nei
conduttori sono liberi di muoversi) vanno dallo zinco verso il rame.
Cosi' facendo lo zinco perde il suo eccesso di carica negativa
rispetto al rame, il che facilita il passaggio in soluzione di altri
ioni zinco, e cosi' il processo prosegue finche' c'e' zinco da
sciogliere.

Il voltmetro in realta' non fa che misurare la corrente che lo
attraversa, che e' molto piccola perche' la resistenza e' molto grande.

> Infine: se io metto gli elettrodi del voltmetro in prossimita di diue
> corpi elettricamente carichi, a diverso potenziale elettrico, misurero
> una ddp? Ma attenzione: io parlo di elettrodi in prossimit� e non
> incontato e mi riferisco ad una situazione in cui ci sia il vuoto e
> non l'aria (se mai cambierebbe qualcosa di rilevante).
Nelle condizioni che dici succederebbe questo: il voltmetro coi suoi
terminali non e' che un conduttore, che si caricherebbe per induzione:
negativo nella parte vicina al corpo a carica positiva, e positivo
nella parte opposta.
Questo fatto richiede un momentaneo passaggio di carica, ossia una
corrente di brevissima durata. Se il voltmetro fosse abbastanza
"pronto" ti mostrerebbe appunto questa brevissima corrente.

Esistono in realta' strumenti capaci di misurare differenze di
potenziale senza far passare corrente: si chiamano tradizionalmente
"elettrometri". Un elettrometro al posto del tuo voltmetro segnerebbe
una d.d.p. costante.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Fri Nov 21 2003 - 21:18:51 CET

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