Hypermars ha scritto:
(cut).
> > Per quanto riguarda gli scatti in coincidenza al tempo t=n, non mi sembra
> > corretto dire "non ci sono dubbi di nessun tipo che.." se non in rapporto
> > ad una teoria.
> No, non e' questione di teoria, ma di risoluzione temporale dello strumento.
Forse sono stato troppo conciso nel tentare di chiarire quello che penso,
o forse non ho capito bene.
Ammettiamo un "rumore", consistente in "scatti" tra n ed n+1: nel senso
che, siccome siamo sicuri di emettere ad ogni secondo ("che cosa"
emettiamo per ora non possiamo dire), i puntolini luminosi che si formino
sullo schermo tra gli istanti succedentisi a distanza di un secondo
verranno attribuiti ad altre cause. Osserviamo per� che ogni tanto, in
coincidenza con la nostra emissione, si forma pi� di un puntolino luminoso.
Siamo sicuri che i segnali in eccesso rispetto all'unico che ci aspettiamo
siano anch'essi "rumore"?
Diremo di si, che � rumore, se abbiamo una teoria che ci dice che viene
emesso un elettrone alla volta.
La risoluzione dello strumento � tale per cui esso non riesce a
distinguere una eventuale differenza di tempo tra la formazione
(apparentemente contemporanea) dei diversi puntolini, differenza che
ovviamente c'�, anche se minimaa, nel caso che si tratti di rumore.
Supponiamo invece che io abbia una teoria per cui, contrariamente a quello
che si pensa, non viene emesso un elettrone alla volta, ma ogni volta pi�
elettroni (p) e che il rilevatore abbia un'efficienza 1/p (cio�,
arrivando p elettroni ad ogni emissione, ne rilevi ad ogni emissione
mediamente uno) A volte quindi non ne rileva nessuno, a volte due, a volte
anche pi�. In questa ipotesi i due o pi� scatti sono perfettamente in
coincidenza, non essendo "rumore" provocato da altre cause quelli in
eccesso.
La risoluzione dello strumento non pu� dircelo, ma, come ho gi� detto, si
pu� studiare la distribuzione degli eventi plurimi in rapporto a quella
del rumore vero (gli scatti tra emissione ed emissione), per vedere se �
la stessa.
Mi chiedevo quindi se ci� sia stato fatto.
> > Non � infatti possibile avrere prova sperimentale che i due
> > o pi� puntini sche appaiono "contemporaneamente" siano o meno distanziati
> > nel tempo: l'hai detto tu, la capacit� risolutiva dello strumento non ce
> > lo consente.
> Appunto.
> > Occorre quindi fare un'indagine statistica per vedere se la distribuzione
> > degli eventi in coincidenza ai tempi t=n � compatibile con quella del
> > "rumore" tra t �e t+1, per pter dire che aanchge quello � rumore, e voglio
> > essere sicuro che questa indagine sia stata fatta.
> > La posta in gioco � pesante, � il realismo in fisica, e bisogna essere
> > dispoti ad ogni dubbio.
> Cosa esattamente proponi di fare?
Sto raccogliendo informazioni, come ho gi� tentato di fare in passato,
senza sucesso.
> > Lo schermo che segnala con il famoso puntolino l'arrivo di un elettrone,
> > come funziona, rispetto ad una piastrina ad effetto fotoelettrico?
> Dipende da che rivelatore usi. Puoi ad esempio farti un idea andando a
> vedere le specifiche delle CCD camera. Il primo esperimento, 30 anni fa,
> usava un segnale video. Poi ci sono le imaging plates. Eventualmente lo
> schermo fluorescente del microscopio stesso (dove pero' non si vede un
> granche'). E cosi' via.
Gli schermi fluorescenti che si attivano "per punti" con emissione di
elettroni, si attivano anche con emissione di fotoni?
Voglio dire: a che cosa � dovuto il "rumore" (ceh spesso ho sentito
definire "termico"?)
Ciao.
Luciano Buggio
http://www.scuoladifisica.it
> Bye
> Hyper
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Received on Wed Nov 12 2003 - 10:26:00 CET