Enrico Smargiassi ha scritto:
> Michele Falzone wrote:
> > Qualunque esperienza della fisica classica � sempre riconducibile a questo
> > solo
> Questa si' che e' una scoperta: hai scoperto che prima di Oersted
> (1820) in fisica classica non si facevano esperienze :-)
Mi pare che tu non voglia capire, io parlo di un modello che da gli stessi
risultati, ma solo in termini medi, e pertanto mediamente identico al
modello classico, con l'aggiunta di tante altre cose.
> > Si, se vuoi contraddire devi portare degli esperimenti della fisica
> > classica che non sono riconducibili alla deflessione di una carica in
> > movimento con velocit� V.
> Eccotene tre:
> * Pendolo balistico
> * Caduta dei gravi
> * Esperienza di Cavendish.
Andiamo con ordine, ho parlato di fisica classica ed in particolare di
elettromagnetismo, non ho assolutamente parlato di gravit�, la gravit�
subentra dopo avere accettato che � corretto il mio modello del
magnetismo, infatti dopo su www.eletrogravitazione.it dimostro che la
gravit� � dovuta a soli effetti di accoppiamenti di dipoli elettrici, che
essendo sincroni, e pertanto questi danno si un campo mediamente nullo,
ma in ogni istante mai nullo, non riesco a comprendere perch� ti venga
tanto difficile accettare questo concetto.
Quello che semplicemente io dico � che in natura non esiste nulla di
perfettamente isolato, ma vi sono delle interazioni, piccolissime come
vuoi tu, ma anche se mediamente nulle istantaneamente mai nulle.
L'errore pi� grande dei fisici � solo quello di iniziare i loro discorsi
partendo dall'ipotesi: Consideriamo un corpo "o un elettrone" isolato;
scordando che non esiste nulla di realmente isolato e che ogni singola
particella interagisce con il resto dell'universo.
> Naturalmente ce ne sono un'infinita' di altri.
Come ho meglio specificato, visto che forse non mi sono espresso bene in
precedenza, intendo esperienze della fisica classica inerenti al
magnetismo.
> > Ma come dico io, ogni atomo sente dell'interazione degli altri atomi,
> > intesa come magnetizzazione e pertanto costretto a compiere delle orbite
> > con frequenza multipla della fondamentale [ecc.]
> Se un corpo carico compie delle orbite, non importa quali e non
> importa per l'azione di quali forze, deve irraggiare, dunque
> perdere energia: e' una conseguenza immediata delle leggi
> dell'elettrodinamica.
Questo � un effetto osservato ma l'ipotesi di Bohr, non � stata
abbandonata perch� l'ipotesi non � valida, ma per altri motivi, e pertanto
non vedo perch� dovresti contestarla a me, visto che nessuno contest�
questa ipotesi a Bohr, mentre io dico che l'elettrone essendo accoppiato
energeticamente al resto dell'universo "leggasi campo magnetico che
risulta essere un campo elettrico ruotante", � costretto a percorrere solo
delle orbite stabili solo se queste sono un multiplo intero della
fondamentale, e le altre per effetto di questo accoppiamento tendono a
dare o a ricevere energia al mondo circostante.
Qui potremmo fare entrare il concetto dell'entropia, argomento che entra a
meraviglia, ma il discorso si allungherebbe di molto.
> Allora sei costretto a dover dimostrare: o che non vale il
> principio di conservazione dell'energia, oppure che non valgono
> le equazioni dell'elettrodinamica. Tertium non datur. Se non
> riesci a dimostrare questo non riesci a dimostrare la stabilita'
> del sistema.
Io dico che � perfettamente valido il principio di conservazione
dell'energia a patto di considerare tutto il sistema universo
contemporaneamente
> Bohr era esposto alle stesse critiche, ma almeno il suo modello
> spiegava - con precisione quantitativa sorprendente - fenomeni
> non spiegabili altrimenti. E comunque alla lunga venne abbandonato.
Come ho detto in precedenza fu abbandonato, perch� non dava nessuna
giustificazione di quello che succedeva, in ogni caso l'elettrone di un
generico atomo, qualunque cosa sia non � fermo ed � perfettamente stabile,
questo non puoi negarlo.
> > Calma, se vuoi discutere, devi affrontare gli argomenti uno alla volta,
> E' giusto per darti un'idea della mole enorme di dati che la
> fisica attuale riesce a spiegare.
Sicuramente la colpa � mia che non riesco a spiegarmi, ma ancora una volta
devo ripeterti che non ho mai negato la validit� delle relazioni finali,
ma ho sempre sostenuto che si pu� pervenire agli stessi risultati
considerando le cariche non come onde, ma delle particelle sottoposte a
delle forze elettriche ruotanti, causate dal magnetismo di fondo esistente
in ogni punto dello spazio e mai perfettamente schermabile, ed in questa
maniera si perviene ad un modello pi� completo.
> > ho sempre sostenuto che
> > l'equazioni e pertanto la soluzione dell'equazioni � identica,
> Dimostralo. Con le formule. Per esempio, puoi cominciare col
> dedurre l'equazione di Schroedinger.
Ma � proprio questo che tento di dire, infatti se all'equazione di
Hamilton classica
P^2/2m-(E-U)=0
Imponi che la particella � sollecitata da una forza ruotante, ovvero lungo
la generica coordinata essere di tipo sinusoidale, e consideri di non
avere l'istante iniziale, arrivi proprio all'equazione di Schroedinger e
non avendo un riferimento temporale puoi solo darne solo la probabilit�.
> > 1- Non � in contrasto con la fisica nota
> Invece si': vedi sopra.
Non so riesco propri a capire a cosa ti riferisci, visto che la fisica
classica dice che una particella che viaggia con velocit� V immersa in un
campo magnetico � sottoposta a una forza.
F= qB*V con *prodotto vettore,
mentre io dico che � sottoposta alla stessa identica forza congiuntamente
ad un'altra di tipo ruotante, ma non � che dico io, ma dimostro e ancora,
visto che dici di conoscere questa dimostrazione, non riesco a capire cosa
contesti.
Ma visto che dialogare � difficile e forse ancora una volta forse parliamo
di due cose diverse, vorrei chiarire che sto parlando della dimostrazione
che ho fatto per un frequentatore di questo gruppo ed � su
http://www.anzwers.org/free/falzone/1.htm , dove per avere un campo
magnetico perfettamente costante idealmente costruisco un solenoide, non
di corrente intesa come flusso di cariche come dice la fisica classica, ma
sempre composto da dipoli elettrici ruotanti, nella prima figura �
rappresentato il generico allineamento di dipoli "line nera le cariche
positive, linea rossa le generiche cariche negatine tutte ruotanti in modo
sincrono" pertanto calcolo l'interazione con la generica carica di prova a
distanza R facendo l'integrale da meno infinito a pi� infinito, in un
secondo tempo con un altro integrale trovo l'interazione totale, trovando
che se la carica di prova e ferma � sottoposta ad una interazione
mediamente nulla se la carica di prova � ferma, ma se la carica di prova
possiede una velocit� V, questa sar� sottoposta a una forza mediamente
identica a quella nota nella fisica classica, con la sola eccezione di
considerare la corrente I=2*Q*r*omega, con omega la pulsazione dei dipoli
ruotanti, Q la densit� di carica lineare ed r il raggio dei singoli dipoli.
Come vedi uno stesso identico effetto " deflessione di una carica in
movimento con la velocit� V", con la sola differenza che il mio modello
prevede quella stessa identica forza, solo come effetto medio e pertanto
il mio modello getta le basi per capire perch� non puoi esattamente
determinare dove arriver� esattamente una carica se non possiedi un
riferimento temporale di quando � partita esattamente la carica, ed in
questa impossibilit� puoi dare solo un risultato probabilistico, ma il
fenomeno � perfettamente deterministico.
> > 2 � Pervenendo alle stesse formule della fisica,
> Non dimostrato, a quello che vedo.
Da come parlavi pensavo che conoscessi www.elettrogravitazione.it e
http://www.anzwers.org/free/falzone/1.htm , visto che ora sono stato pi�
chiaro dimmi dove sbaglio.
> > 3 � Qui ti sbagli di grosso,
> No, sei tu che non hai capito: per "allargare il campo dei
> fenomeni spiegabili" intendo "fornire una spiegazione (cioe' una
> deduzione logica dai principi primi della teoria) di fenomeni non
> spiegabili (cioe' per cui non si riesce a dare una deduzione
> logica dai principi primi) dalle teorie correnti". Spiegazione
> quantitativa, naturalmente.
Qui mi sono perso.
> > questo non � un punto di arrivo,
> Almeno su questo siamo d'accordo: non e' certo un punto d'arrivo.
> Hai semplicemente una qualche idea, ed anche se fosse promettente
> (io non credo affatto) avesti il 99% del lavoro ancora da fare.
Ancora una volta ti stai sbagliando, in quanto credo di avere fatto il 95%
del lavoro, quello che mi rimane da fare � solo quello trovare il legare
tra il mio lavoro a quello di Todeschini, e credo di essere a buon punto
anche se non mi metto fretta, per potere fare ricomparire l'etere dalla
finestra, visto che lo avete cacciato via dalla porta principale, e alla
fine come prova sperimentale di tutto quello che dico potr� portare tutte
le osservazioni di Arp, prove sperimentali che prima o poi dovranno
emergere a pieno titolo.
Ciao Michele
--
questo articolo e` stato inviato via web dal servizio gratuito
http://www.newsland.it/news segnala gli abusi ad abuse_at_newsland.it
Received on Sat Nov 08 2003 - 23:39:00 CET