Darkman wrote:
> Quando ho parlato con Viamondo lui intendeva bene la velocit� media degli
> elettroni in un conduttore.
E faceva bene, perche' e' quella la velocita' che conta. Se un
conduttore e' lasciato stare in assenza di campo elettrico, i
suoi elettroni si muoveranno per via di vari effetti: ma la loro
velocita' media e' zero con ottima approssimazione (la velocita'
e' una grandezza vettoriale, quindi la somma di grandezze non
nulle puo' dare zero). La corrente e' pure zero.
Se adesso imponi un campo elettrico, gli elettroni continueranno
a muoversi come accennato prima, ma *in piu'* acquisteranno una
velocita' nella direzione del campo (e verso opposto visto che la
loro carica e' negativa). Questa velocita', detta di deriva
("drift" in inglese) e' concorde per tutti gli elettroni
coinvolti nella corrente, dunque la sua media non e' nulla. Ed
infatti ad essa e' associata una corrente elettrica, secondo la
nota formula j=nev, dove j e' la densita' (vettoriale) di
corrente, e la carica dell'elettrone e n la densita' dei
portatori. In questa formula v e' la velocita' di drift, ed e'
dunque questa la velocita' che si deve considerare.
> Se tutti gli elettroni di un conduttore devono essere presi
> in considerazione per determinare la velocit� delle cariche al suo interno
> ho paura che la velocit� risultante sia veramente lenta.
Vanno considerati quelli vicini alla superficie di Fermi (il
livello energetico che separa le bande piene da quelle occupate),
il che riduce il numero di elettroni da considerare, e pertanto
aumenta la velocita' di drift calcolata. Ma questa rimane
comunque molto bassa: se non cm/ora come dalla mia stima in un
altro messaggio, al piu' qualche m/ora.
> Mi secca ripetermi, ma ha poco senso parlare della media delle
> velocit� di tutti gli elettroni in una sezione di conduttore.
Perche'?
--
Enrico Smargiassi
http://www-dft.ts.infn.it/~esmargia
Received on Thu Oct 30 2003 - 14:35:41 CET