Non capisco bene il motivo per cui quando si ha un sistema con piu'
elettroni normalmente nei casi pratici che ho avuto modo di vedere (modello
di Ising, principio di Pauli...) si ragiona come se gli spin possano essere
orientati soltanto lungo due direzioni, e quindi possano essere paralleli o
antiparalleli, trascurando gli altri casi.
Mi spiego meglio. Consideriamo un sistema con due elettroni ed i
corrispondenti operatori "momento di spin lungo l'asse z" S_{z1} e S_{z2};
per uno dei due posso fissare l'asse z in modo che una misura della
componente dello spin lungo quella direzione mi dia sicuramente valore =
h_bar/2 e dunque indico lo stato corrispondente come |+>. Essendo gli assi
di riferimento fissati, il secondo elettrone, in generale, sara' in uno
stato di sovrapposizione del tipo sen(a)|+> + cos(a)|-> e dunque lo stato
complessivo (prescindendo da ragionamenti sulla indistinguibilita' delle
particelle che, mi pare, non siano fondamentali per il ragionamento) sara'
del tipo sen(a)|+>|+> + cos(a)|+>|->, e qui non posso dire che gli elettroni
abbiano spin parallelo o antiparallelo. In piu', lo stato generale di un
sistema a due elettroni non sara' fattorizzabile nel prodotto di stati a
elettrone singolo (stato entangled), e in questo caso non posso nemmeno
specificare per tutti gli elettroni in quale direzioni "puntino" gli S_z.
E' giusto quello che ho scritto? Perche' non si tiene conto di cio'?
grazie
Lorenzo
Received on Fri Oct 03 2003 - 17:12:50 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:28 CET