(wrong string) �, riflessione

From: E. N. <eenne44_at_libero.it>
Date: Sun, 28 Sep 2003 12:52:03 GMT

Premetto che sono uno studente liceale, ora al 5 anno.

Vorrei parlare della legge di trasformazione delle velocit�, le quali, al
passare
da un sistema ad un altro, in moto rispetto al primo, non si sommano
aritmeticamente, ma
si compongono secondo la formula di Lorentz, che tende ad "appiattire" i
contributi, in
modo che risulti <c> un limite insormontabile in ogni sistema di
riferimento.
Ho superato, psicologicamente, il fatto che la formula sembri "strana". La
stranezza apparente
deriva in fondo dal solo fatto che siamo abituati a sperimentare velocit�
piccole, per le quali, ovviamente, la legge tende alla somma aritmetica.
Ma mi rimane la sensazione che questo fatto ( che non si possa vedere niente
che si muova con velocit� maggiore di c ) debba essere la conseguenza di
qualcosa di pi� generale.
La mia domanda �: perch� vale la formula di Lorentz, perch� la velocit� �
una grandezza superiormente limitata?
Non credo, ma qui forse mi direte che sbaglio, che esitano altre grandezze
fisiche macroscopiche con questa caratteristica ( di presentare un limite
superiore preciso e finito )
O meglio, per trasporre la domanda in un linguaggio un po' pi� accettabile
per un fisico, la
insuperabilit� di <c> � un fatto gi� "al confine della conoscenza", di
fronte al quale basta lo stupore, o si
inquadra in un modello pi� generale che in qualche modo lo spieghi, che in
qualche modo consenta di prevederlo?
Non so se sono stato chiaro, scusatemi.
Vorrei dire: l'insuperabilit� di <c> � forse una semplice espressione di una
struttura dello spazio e del tempo che ora ci sfugge, di una legge pi�
generale.
Che dire di questa direzione di pensiero?

Grazie dell'attenzione
Ennio
Received on Sun Sep 28 2003 - 14:52:03 CEST

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