Immagina il tubo di alluminio come sovrapposizione di tante sottili
rondelline metalliche. Ognuna di queste rondelline costituisce una spira di
materiale conduttore nel quale pu� scorrere una corrente elettrica.
Quando il magnete si affaccia all'imboccatura del tubo, il flusso del campo
magnetico B attraverso le superfici racchiuse da ciascuna spira ha un
determinato valore. Man mano che il magnete entra nel tubo, il flusso di B
attraverso ciascuna spira cambia, e questo crea lungo le spire una certa
f.e.m. la quale produce, per il fatto che le spire sono di materiale
conduttore, una certa corrente elettrica lungo ciascuna spira. Il verso di
queste correnti � tale che esse generano a loro volta un campo magnetico,
che si dimostra avere verso opposto al campo prodotto dal magnete, da cui
l'effetto di frenamento.
Il tutto deriva ovviamente dalle equazioni di Maxwell.
Tra l'altro, puoi immaginare che ci sia una forza che frena il magnete nella
sua caduta: questa forza dovr� compiere un certo lavoro, e la potenza
sviluppata dovrebbe essere pari alla potenza dissipata per effetto joule
dalle correnti.
Quest'ultimo punto mi � venuto in mente mentre scrivevo per cui non so se
sia rigorosamente vero o si debbano tenere in conto altri effetti. Eventuali
puntualizzazioni o smentite interesserebbero tanto anche a me.
Ciao, Antonio
Received on Mon Sep 22 2003 - 13:29:14 CEST
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