Problema sul principio di sovrapposizione
Salve a Tutti , chi ha studiato la meccanica quantistica sa che essa e'
fondamentalmente "folle" , dove col termine folle non intendo
assolutamente qualcosa di alieno dalla realta' ma alieno dai principi
logici che sono stati fondamento della cultura occidentale figli di
quella cultura greca di cui saremo eterni debitori, mi riferisco in
particolare al principio di causa ed effetto che sembrerebbe confutato
da un qualsiasi esperimento di interferenza quantistica . Infatti in
tali esperimenti il comportamento della particella puo' essere
radicalmente cambiato dalle caratteristiche dell'apparato sperimentale ,
tale peculiarita' e' stata studiata approfonditamente negli ultimi anni
grazie all'affinarsi delle tecnologie sperimentali soprattutto in ambito
ottico , lessi anni fa di un gruppo di ricercatori di Israele che aveva
messo a punto un apparecchio che poteva "vedere" un oggetto senza
illuminarlo grazie al principio di sovrapposizione , in tale apparecchi
grazie ad un separatore di fascio veniva diviso uno "stato " fotonico
in due o piu stati in relazione ai percorsi ottici che erano stati
creati a valle del separatore, in base alla geometria dell'apparato si
poteva misurare in un punto stabilito interferenza quantistica , ma se
veniva frapposto un ostacolo lungo uno dei percorsi ottici
l'interferenza spariva , come se il fotone sapesse a priori che ti di
apparato andava ad attraversare , se non vogliamo ammettere che il
fotone sia piu' arguto e preveggente di molte persone che conosco (mi ci
metto anch'io) :-) ci troviamo di fronte ad un paradosso che scuote le
fondamenta stesse della scienza e che per ragioni economico-pragmatiche
non ha avuto la giusta attenzione da parte del mondo scientifico almeno
per numero di ricercatori che se ne interessano a me sembra, la mia
umile opinione e' che forse risolvere un tale problema epistemologico
possa risultare fecondo quanto lo fu risolvere il paradosso
dell'emissione del corpo nero all'inizio del secolo scorso.Dopo questa
breve premessa dei termini del problema che ritengo una delle cose piu'
affascinanti che la meccanica quantistica ci ha fatto scoprire vorrei
aggiungere che non ho mai abbandonato la mia fede nei principi fondanti
della scienza fosse non altro per aver permesso di costruire modelli
eccellenti in tutti i campi , e allora si pone il problema di far
convivere tale fede con la realta' sperimentale del principio di
sovrapposizione a un certo punto accettai l'idea che vi fossero delle
zone dello "spazio" di solo tempo o di solo spazio create dallo stesso
fotone che si "dilatava" lungo i vari percorsi ottici che l'apparato gli
permetteva di percorrere e che se incontrava un'ostacolo si
"riavvolgeva" su se stesso come un elastico che urta una parete,era solo
un modo di rappresentare in modo locale un fenomeno che sembrava non
esserlo non avevo e non ho la piu' lontana idea di come implementare
matematicamente un tale modello :-).Poi di recente sono venuto a
conoscenza del modello di Klein sull'unificazione della Relativita'
Generale con l'Elettromagnetismo e su come egli interpreto' la simmetria
di gauge U(1) come "l'espressione" di una quinta dimensione, idea che e'
stata ripresa di recente grazie al trionfo delle teorie di gauge nel
tentativo di trovare un principio geometrico unificatore.Dopo aver letto
d'esistenza di modelli di questo tipo ho ripensato al problema di
sovrapposizione e ho pensato che potesse essere la spia dell'esistenza
di piu' dimensioni , premetto che non ho una conoscenza avanzata della
geometria moderna e che molte delle cose che diro' e che ho detto
possono apparire banali ma cerchero' con i pochi strumenti che ho di
spiegarmi.Consideriamo uno stato fotone separato da un separatore di
fascio in soli due percorsi indipendenti che si incontrano nel punto di
interferenza quantistica , se ora pensiamo al fotone non come un "punto"
ma come un 1-toro che esiste in una dimensione che non e' accessibile a
noi sperimentalmente se lo intersechiamo con un piano fisico otteremmo
due punti lontani apparentemente non relazionati fra loro , quindi un
principio di localita su una varieta' non banale in uno spazio con
piu'delle tre dimensioni spaziali che sperimentalmente conosciamo ,
potrebbe apparire non locale a dimensioni piu' basse , se aggiungiamo il
fatto che sperimentalmente i fenomeni naturali
sembrano dipendere criticamente dalle scale di energia alle quali li
osserviamo si potrebbe supporre una relazione tra l'energie e le
dimensioni a noi accessibili, sappiamo anche che peculiarita'
fenomenologiche delle alte energie ricadono sulle osservazioni
sperimentali a basse energie come i bosoni vettori massivi virtuali nel
calcolo dello spostamento degli spettri , e quindi si potrebbe
introdurre l'idea di "dimensioni virtuali" , dunque anche se 1-toro non
fosse energeticamente realizzabile ce ne potrebbe essere uno virtuale a
spiegare il principio di sovrapposizione in forma locale .La domanda e'
la seguente dato che non credo di essere stato "unto dal signore "
:-)volevo sapere se erano stati sviluppati modelli su idee simili .
Grazie per l'attenzione e la pazienza :-)
Saluti Corrado
Received on Mon Sep 15 2003 - 17:49:10 CEST
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